Alla RSI

E "Siamo qui" con... Vasco Rossi

Gian Luca Verga incontra il rocker nel giorno palindromo (12.11.2021) dell'uscita del nuovo album

  • 10.11.2021, 17:00
Vasco.Rossi.Verga.intervista

“Eeeh già, siamo ancora qua” verrebbe da dire oggi, venerdì 12 novembre 2021, data palindroma che battezza il nuovo atteso album del “Komandante” da Zocca.

“Siamo qui” è il nuovo disco di inediti che colma 7 anni di attesa, disseminati di concerti evento (Modena Park), tour ipertrofici negli stadi e pubblicazioni dal vivo. Sette anni e ancor quel “verbo essere” declinato al plurale a 40 anni da “Siamo solo noi”, la canzone rock italiana del millennio. Al plurale perché sottolinea una volta ancora quanto e come Vasco sia ancora la voce di più generazioni, di come e quanto abbia la forza e il talento, la sensibilità e la capacità di intercettare i sentimenti della gente, il loro stato d’animo, le loro ombre e le loro luci. Perché lui, stropicciato dalla vita, confida che è ancora in “costante equilibrio sull’inferno della mente”.

Eh già, ho incontrato Vasco per raccogliere un’intervista esclusiva per la RSI che potete anche vedere e sentire sui nostri canali online.

Un incontro in cui parla di un disco in “direzione ostinata e contraria”, “suonato alla vecchia”; un disco rock anzi, classic rock dunque “fuori moda”, in controtendenza rispetto al mainstream attuale. Un disco anche divertente in cui si è messo di buzzo buono per raccontare vizi e virtù dell’umana specie: dall’ abuso della tecnologia e dei social, all’amore fluido transitando per le relazioni amorose con riscatto. Per non parlare dell’ignoranza dilagante con la quale non val più la pena discutere soprattutto se strepita dall’alto, dal potere.

E sono una manciata di canzoni tra robusto rock e quelle ballate ispirate, fradice di esistenzialismo che ne hanno edificato anche la fortuna. Brani nati attorno alla canzone manifesto “Siamo qui (pieni di guai)”, uno di quelli che farà crollare le mura degli stadi che accoglieranno il suo tour estivo, in quanto cucita addosso a tutte le anime vaganti con le quali il Blasco, da tempo immemore, ha stretto un patto d’acciaio. Racconta delle debolezze di chi si sente solo, fragile, di chi come lui litiga ancora con la vita. Sono solo canzoni dice, scritte non per compiacere o per ottenere un facile consenso, ma seguendo il flusso della propria coscienza. E cosi facendo una volta ancora Vasco Rossi scatta fotografie esistenziali sul presente, che piaccia o meno. Ma basta “spoilerare” perché c’è un Vasco sereno, affabile e chiacchierone che vi attende cliccando/digitando/visitando...

Gian Luca Verga

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