“Le persone più inusuali con cui ho passato il Natale sono state le truppe impegnate in Iraq. Ero in Medio Oriente, è stato senza dubbio uno strano Natale, difficile. Vedere quei ragazzi lavorare duro, con la paura di saltare in aria ad ogni momento, è stata una difficile esperienza”.
Parole e musica di Ben Affleck, protagonista di Sabato con... sabato 16 marzo: dalle 20.40 su LA 1 saranno diffusi due opere tra le più significative della sua carriera, Argo - di cui è regista e produttore, titolo che si collega alla dichiarazione precedente - e The Company Men.
Le biografie online lo presentano così: “Classico belloccio da megascreen ma con doti di autoironia non indifferenti, Benjamin Geza Affleck nasce il 15 agosto del 1972 e, a dispetto della sua aria da star viziata, ha perlomeno il merito di essere un self-made man. Nessun retaggio artistico nella sua famiglia: né genitori ex attori né parenti produttori o cantanti falliti, ma solo un padre meccanico e una madre insegnante (separati fin dalla sua nascita). Da quei due anonimi genitori è comunque scaturito uno degli attori più sexy e clamorosamente belli che il cinema contemporaneo conosca”.
Bellone ma non solo, diciamo. Nel 2012 Affleck dirige e produce appunto Argo, incentrato sulla crisi degli ostaggi in Iran del 1979-1981. Il film riscuote ampio successo, riscattando definitivamente l’immagine artistica di Affleck. Argo vale ad Affleck la vittoria del suo secondo Oscar in carriera, questa volta per il miglior film; in aggiunta a ciò, ottiene in veste di regista del film un Golden Globe, un Directors Guild of America Award e un Premio BAFTA, divenendo “il primo artista a ottenere i suddetti tre riconoscimenti per la regia di un film senza aver mai ricevuto candidature alla miglior regia nei Premi Oscar” come informa Wikipedia. È tratto dal libro di memorie Master of Disguise: My Secret Life in the CIA (1999) di Tony Mendez, ex agente dell’intelligence statunitense, e dall’articolo The Great Escape: How the CIA Used a Fake Sci-Fi Flick to Rescue Americans from Tehran (2007) pubblicato da Wired. La sinossi: “Nel corso della rivoluzione islamica di Teheran, il 4 novembre 1979 alcuni militanti fanno irruzione all’ambasciata statunitense prendendo in ostaggio 52 persone del corpo diplomatico; riescono a sfuggire alla cattura solo 6 funzionari, che si rifugiano presso la residenza dell’ambasciatore del Canada Ken Taylor. Conscio del fatto che i rivoluzionari iraniani ben presto potrebbero rintracciare e catturare i fuggitivi, il governo statunitense incarica l’agente della CIA Tony Mendez, esperto di operazioni sotto copertura, di organizzare un piano di liberazione”.
La serata si completa con The Company Men, dove Affleck è “solo” interprete principale: “Bobby Walker ha un ottimo lavoro, guadagna bene ed ha una bella famiglia. A soli 37 anni incarna la realizzazione del sogno americano. La sua vita viene però sconvolta quando la multinazionale per cui lavora, alle prese con la crisi, lo licenzia senza troppi scrupoli. Bobby si illude di poter trovare subito un nuovo lavoro non diverso dal precedente e così non considera minimamente di modificare il proprio tenore di vita. La moglie Maggie, che invece guarda in faccia la realtà...”.
Naturalmente non si può ritrarre Ben senza dedicare il finale alla sua tormentata storia d’amore con Jennifer Lopez, tra fidanzamenti, lungo addio e ritorno in auge - ma tra litigi pubblici - con matrimonio: “Conoscerla e innamorarmi di lei sono due cose che mi hanno dato la forza di rimettermi in carreggiata e dire “Okay, adesso farò Hollywoodland. E dirigerò Gone Baby Gone“. Erano i passi di cui avevo bisogno per tornare a fare cose positive. Lei è senza dubbio la persona più importante per me in questo senso. Negli ultimi 10 anni mi ha permesso di avere una vita famigliare stabile riuscendo a realizzare i miei sogni professionali”.
Sabato con... Ben Affleck, LA 1, sabato 16 marzo, 20.40. Argo / The Company Men