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Nomadi per far ridere

I "Clown senza frontiere Svizzera" partono dal Teatro Dimitri di Verscio e girano il mondo portando un sorriso nei luoghi più sperduti

  • 20 dicembre 2018, 07:38
  • 9 giugno 2023, 04:53

Missione sorriso

Il Quotidiano 19.12.2018, 20:00

Di: QUOT/Bleff

Dal Ticino verso il Nepal disastrato dal terremoto o i campi profughi di Idomeni in Grecia, a portare il sorriso. È la missione dei Clown senza frontiere Svizzera. È un progetto che oggi esiste un po' in tutto il mondo: i primi sono stati gli spagnoli nei Balcani, e si è diffuso poi in tutta l'Europa arrivando anche da noi. Siamo andati a incontrarli durante le prove degli spettacoli di beneficenza in vista del prossimo viaggio.

"Siamo una grande tribù che si muove", ci racconta Daniele Bianco, "il cui 'centro di gravità' è il Teatro Dimitri di Verscio, dove molti di noi si sono formati e dove l'associazione è nata 3 anni fa".

Clown e danzatori, attori e musicisti... per una missione senza confini, proprio come loro, tra cui Gerardo Tetilla che ci racconta una giornata tipo: "Al mattino si va per esempio alla prigione delle bambine", spiega il clown amareggiato, "poi al pomeriggio all'ospedale per l'infanzia, e alla sera in un paese sconosciuto dove non arriva neppure l'elettricità".

"Non abbiamo l'intenzione di cambiargli la vita, come si potrebbe pensare un po' romanticamente", ci tiene a chiarire Gerardo, "ma di cambiargli 'l'attimo', quello si". "Una cosa che mi ha colpito, prosegue, era l'energia che riuscivamo ad avere in quei luoghi, un'energia che veniva ampiamente ricambiata dalla gratitudine che ricevevamo ovunque". Molti di loro, inoltre non hanno mai visto un clown: "Ci chiamavano maghi stregoni", conclude, "la cosa più vicina cui riuscivano a paragonarci".

Dal Foce di Lugano, i 20 artisti torneranno a Verscio per uno spettacolo di beneficenza che si terrà il 22 dicembre. Poi sceglieranno la prossima meta.

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