La guerra a Parigi
Francia colpita al cuore - L’antiterrorismo si aspettava un attacco in grande stile
La Francia si ritrova in stato di guerra. Guerra per l’orrore di quanto avvenuto tramite l’attacco coordinato di una mezza dozzina di sei nuclei terroristici che, con bombe e armi da fuoco, hanno provocato almeno 129 morti e 352 feriti (di cui un centinaio gravissimi) a Parigi. Guerra per il peso delle misure d’emergenza decretate da François Hollande.
Il presidente venerdì alle 21 seguiva l’amichevole Francia-Germania allo Stade France, uno dei luoghi colpiti dagli estremisti con la sala spettacoli Bataclan, Boulevard Beaumarchais, Avenue de la Republique, Boulevard Voltaire, Rue de Charonne e Rue Faidhere.
Sette attentatori, tutti giovani si sono fatti saltare in aria: uno in strada, tre al Bataclan e tre allo Stade de France. Un ottavo è stato ucciso dalle teste di cuoi che hanno liberato gli ostaggi nella sala spettacolo. Mentre colpivano gridavano "Allah u Akbar" e qualcuno ha pronunciato frasi contro l’intervento della Francia in Siria. Nell’Esagono ci si aspettava un attacco in grande stile. Gli specialisti dell’antiterrorismo da settimane avevano colto i segnali che si stava preparando qualcosa di grosso. Di molto grosso. Di ben più grosso di Charlie Hebdo e il supermercato Hyper Cacher. E così è stato. Parigi venerdì sera ha vissuto il peggior attentato della sua storia. L’attacco più pesante subito dall’Occidente negli ultimi dieci anni. L’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York morirono in 2'973. A Madrid nel 2004 in 191. A Mosca nel 2002 in 129.
I servizi si aspettavano l’entrata in azione di giovani addestrati, provenienti da zone in cui si combatte quotidianamente come la Siria, la Libia o lo Yemen, addestrati e pronti a morire. Temevano lo scenario peggiore: un attacco contro la Francia in grande stile come quello contro il centro commerciale di Nairobi nel 2013. Gli uomini dell'intelligenge avevano studiato anche gli attentati di Bombay del 2008 quando 10 assalitori avevano preso di mira 5 luoghi diversi, ma non sono riusciti a evitare che la guerra arrivasse a Parigi.
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