Economia e Finanza

"Siete sempre stati un po' più esposti"

Libera circolazione, disoccupazione, salari e frontalieri: Peter Gasser della SECO ci parla del Ticino

  • 11 June 2013, 17:37
  • 18 June 2023, 07:10
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La libera circolazione delle persone provenienti dall'UE ha “ampiamente” contribuito alla crescita dell'economia e dell'impiego in Svizzera negli ultimi 11 anni ed è stata bene assorbita dal mercato del lavoro elvetico, con ripercussioni negative minime per la manodopera indigena. E’ quanto sostiene la Segreteria di stato dell'economia (SECO) che ha pubblicato oggi un rapporto al riguardo . Quale la situazione in Ticino? Ne parliamo con il capo del settore libera circolazione delle persone e relazioni di lavoro in seno alla direzione del lavoro Peter Gasser .

Per quanto riguarda il Ticino, nel rapporto si rileva che sebbene l'impiego di frontalieri sia fortemente aumentato tra il 2002 e il 2012 (+5,5% all'anno), l'aumento relativo del tasso di disoccupazione è stato in confronto “moderato”. In Ticino si ha però la sensazione che, soprattutto per i giovani, sia diventato molto difficile trovare un lavoro...
“Quando si guardano le statistiche si vede che il tasso di disoccupazione giovanile in Ticino è leggermente superiore al tasso nazionale. Questo ha sicuramente a che fare con la forte presenza di lavoratori altamente qualificati alla frontiera con l’Italia; frontalieri che vengono reclutati dai datori di lavoro ticinesi. I giovani, che hanno poca o addirittura nessuna esperienza lavorativa, hanno dunque per questo meno possibilità di trovare un lavoro. Questo lo abbiamo constatato. Le autorità ticinesi hanno però la possibilità di mettere in atto programmi e misure occupazionali contro la disoccupazione. Noi siamo inoltre in costante contatto con le autorità ticinesi: una delegazione della SECO sarà in Ticino questo autunno per curare e sviluppare queste relazioni e rispondere a tutte le loro domande”.

Secondo la SECO neppure per quanto riguarda i salari l'effetto sarebbe stato particolarmente negativo: in Ticino si è registrata una crescita nominale annua del 1,2%, come nei cantoni frontalieri della Svizzera nordorientale (SG, SH, TG). Altri cantoni con un gran numero di frontalieri (GE, NE, JU, BS, BL) hanno invece registrato la maggiore crescita annuale, tra l'1,7 e l'1,8%, contro un +1,4% riscontato negli altri cantoni con pochi frontalieri. Il Ticino fa comunque parte del gruppo con la crescita più bassa. Come lo spiega?
“La crescita dei salari in Ticino ha un segno positivo. Abbiamo notato che rispetto agli altri cantoni con tanti frontalieri la crescita è più bassa, ma la differenza (lo 0,2%, ndr) è minima. Tanto che difficilmente si può spiegare. Confrontando il Ticino con il canton Ginevra, un altro cantone con un alto numero di frontalieri, si può però affermare che in Ticino la presenza dei frontalieri ha portato ad attutire la crescita dei salari. E’ anche colpa del sistema industriale ticinese che ha un livello di produttività inferiore a quello di altre regioni. Si nota soprattutto nel terziario, settore nel quale la produttività in Ticino è nettamene inferiore a quella ginevrina e questo si rispecchia anche nell’evoluzione della massa salariale”.

La situazione economica tedesca e francese non sono paragonabili a quella italiana. La vicina Penisola è in una situazione di profonda crisi economico-politica e la Svizzera, ed il Ticino in particolare, vi vengono sempre più spesso dipinti come un Eldorado con poca burocrazia, zero tasse, quasi nessuna disoccupazione e dunque con grandissime opportunità. In questo senso il Ticino, in Svizzera, non è una sorta di Sonderfall?
"Il Ticino è sempre stato un po’ più esposto rispetto agli altri cantoni svizzeri. Anche per questo la SECO, come pure altri uffici dell’amministrazione federale, ha sempre curato in maniera ottimale i rapporti con il Ticino. Non si può però dimenticare che non c’è solamente l’Italia che ha problemi economici: nei paesi del sud dell’Europa ci sono Portogallo, Spagna e Grecia che non stanno meglio. E il relativo afflusso di frontalieri si ripercuote anche su altri cantoni, sia della Svizzera tedesca che dell’ovest del paese; dunque non solo sul Ticino. Lei ha però ragione sul fatto che il “bacino di reclutamento”, vista la presenza di una metropoli come Milano, è molto vicino e molto grande: la situazione in Ticino non è cambiata molto da quando è entrata in vigore la libera circolazione delle persone anche perché l’evoluzione oltre frontiera influisce sempre fortemente sull’economia ticinese”.

Joe Pieracci

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    credits 11.06.2013, 18:37

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