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App-spia per i turisti in Cina

Un'inchiesta rivelerebbe l'"istallazione forzata" sul telefono di applicazioni per la sorveglianza

  • 3 luglio 2019, 23:53
  • 9 giugno 2023, 13:13

RG 18.30 del 3.7.2019 Il servizio di Manjula Bhatia

RSI Mondo 03.07.2019, 20:43

  • reuters
Di: RG/Bleff

Le guardie di frontiera cinesi installano sistemi di controllo sui telefoni dei turisti a loro all'insaputa. È quanto sostiene un’inchiesta pubblicata martedì sul quotidiano britannico The Guardian, realizzata in partnership col New York Times, la Süddeutsche Zeitung, l'ONG Privacy International e altri.

Alla dogana di Irkeshtam, tra il Kirghizistan e la provincia cinese dello Xin-jiang, le guardie di confine avrebbero requisito degli smartphone installandovi un software che permette di estrarne mail, messaggi, contatti e altre informazioni personali.

Il controllo capillare sull'etnia musulmana degli uiguri nel territorio a nord ovest del paese non è una novità: qui le autorità cinesi già spiano con telecamere di sorveglianza installate nelle strade e nelle moschee, costringendo inoltre i residenti a scaricare determinate app nel loro smartphone.

Ma è possibile liberarsi dalle app-spia? Secondo Alessandro Trivilini, responsabile del servizio informatica forense della SUPSI, non è così semplice: "La Cina ha già digitalizzato i propri processi creando un ecosistema interlacciato. Anche il controllo dell'istallazione della app potrebbe essere difficile per lo stesso proprietario dell'apparecchio".

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