Coronavirus, "è uno tsunami"
La testimonianza di Matteo Villani, fino a dicembre medico al Cardiocentro, ora in prima linea all’ospedale di Piacenza
“Come è andata la notte? Abbastanza bene, è stata una notte in piedi e senza sonno, ma almeno adesso cominciamo a vedere i primi risvegli…” A dirlo è Matteo Villani, un passato da campione di atletica dei 3’000 siepi, un presente da medico anestesista-rianimatore di cure intense fino a tre mesi fa al Cardiocentro di Lugano, ora in piena emergenza coronavirus all’ospedale universitario di piacenza, a 15 chilometri di distanza da Codogno, primo grande focolaio di Covid-19 in Italia. Qui l’emergenza è cominciata il 20 gennaio 2020.
Uno tsunami lo definisce Villani, che ha colto tutti impreparati. Oltre 8’500 contagi, 892 decessi, 276 ricoveri in terapia intensiva. Sono i numeri del coronavirus in Emilia-Romagna. In meno di una settimana, l’ospedale si è riorganizzato e ha assorbito l’onda d’urto ma a più di un mese dalla crisi anche la tipologia dei pazienti è cambiata, sempre più giovani e senza patologie pregresse. Un’emergenza ora anche sul nostro territorio e per Villani anche il Ticino dovrà far prova di disciplina.
In cima all’articolo l’intervista a Matteo Villani andata in onda durante il Radiogiornale delle 12.30; qui sotto una versione più lunga:
- Emergenza coronavirus in Italia, l'intervista a Matteo Villani, di Cinzia Rigamonti (versione estesa)