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"Evitare un'altra crisi migratoria"

L'UE vuole aiutare i paesi vicini dell'Afghanistan che ospitano i rifugiati - Anche Karin Keller-Sutter presente alla riunione straordinaria a Bruxelles

  • 31 August 2021, 18:41
  • 10 June 2023, 11:53
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L'ONU prevede mezzo milione di rifugiati afgani in più entro il 2021

L'ONU prevede mezzo milione di rifugiati afgani in più entro il 2021

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Di: ATS/ANSA/RG/YR

L’Unione Europea è disposta ad aiutare gli afghani che fuggono dal loro paese ma vuole che restino nella regione. È il messaggio emerso dalla riunione straordinaria dei ministri dell’interno dell’UE e dello spazio Schengen tenutasi martedì a Bruxelles.

"Sulla base delle lezioni del passato, l'UE e i suoi Stati membri sono determinati ad agire congiuntamente per prevenire il ripetersi di movimenti migratori illegali su larga scala incontrollati affrontati in passato, preparando una risposta coordinata e ordinata", si legge in un passaggio della bozza di dichiarazione finale.

Diverse organizzazioni per i diritti umani, dal canto loro, hanno criticato l'approccio dei 27, accusando i Governi europei di "lavarsi le mani dall'obbligo internazionale di fornire rifugio a chi cerca sicurezza e salute" e "spostare la responsabilità della protezione dei rifugiati su Paesi terzi".

"Convocherò a settembre un forum ad alto livello sui reinsediamenti per discutere delle priorità concrete con gli Stati membri e fornire soluzioni sostenibili agli afghani più vulnerabili, in particolare donne e bambini, ma anche attivisti dei diritti umani, giornalisti e avvocati". Lo scrive la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, su Twitter, a margine della riunione.

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A parte dell’incontro ha partecipato anche la consigliera federale Karin Keller-Sutter, che chiesto un approccio coordinato dei Paesi europei sulla questione Afghanistan. “La priorità ora è l’assistenza sul campo, soprattutto per le persone più vulnerabili, come le donne o i bambini, che devono essere sostenute, anche nei paesi vicini. Il ricollocamento di queste persone nei nostri paesi non è un tema, un programma del genere dovrebbe essere organizzato tramite l’ONU o l’UE, ma non è una cosa di cui si parla ora”, ha dichiarato la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia.

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