L'Eurogruppo ha raggiunto nella notte di giovedì su venerdì un accordo di principio sull'uscita di Atene dal programma di aiuti e destinato 15 miliardi di euro all'ultima tranche di prestiti.
La portata della decisione, che di fatto pone fine alla crisi economica greca durata otto anni, è stata definita storica ed eccezionale dal Commissario degli Affari economici, Pierre Moscovici.
Eurogroup agreement paves way for successful conclusion of the programme and a new chapter for the country. I will always fight for Greece to be at the heart of Europe. I pay tribute to the Greek people for their resilience and European commitment. Their efforts were not in vain.
— Jean-Claude Juncker (@JunckerEU) 21 giugno 2018
E sempre nella notte, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha reso omaggio con un tweet alla popolazione ellenica, ricordando i sacrifici compiuti e l'impegno profuso.
ATS/Trem
- RG 08.00 del 22.6.2018 Il servizio di Lucia Mottini
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Cosa resta da fare?
Atene ha trascorso nove anni attaccata alla "flebo" dell’Eurozona per non soccombere ai mercati finanziari che la stavano sbranando. Ma non è stato un aiuto gratuito o disinteressato quello che hanno ricevuto i greci. Oggi la Grecia è tornata a crescere, ma resta un'economia fragile. Cosa resta da fare, allora? Tomas Miglierina, corrispondente della RSI a Bruxelles, lo ha chiesto a Zsolt Darvas, del think-tank europeo “Bruegel”, che ha passato anni a studiare la crisi greca.
- RG 12.30 del 21.06.2018: l'intervista a Zsolt Darvas di Tomas Miglierina