Turchia e Germania lavoreranno insieme per cercare di coinvolgere la NATO nel frenare il flusso di rifugiati e per risolvere la crisi dei profughi di Aleppo. Lo ha detto il premier turco Ahmet Davutoglu, al termine dell'incontro ad Ankara con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Il governo turco, però, non ha esitato a puntare il dito contro il "doppio standard" dell'Europa sulla crisi dei rifugiati siriani. "Da un lato ci viene chiesto di aprire le frontiere e di accogliere tutti, mentre dall'altro arriva l'invito a chiudere i nostri confini e a non lasciare passare nessuno". Senza neanche offrire dei soldi, ci viene chiesto di accogliere queste persone: "è un obbligo di coscienza". Ma solo noi dobbiamo agire con coscienza? Perché non li prendete voi?", ha accusato il vicepremier turco, Yalcin Akdogan.
Dal canto suo la cancelliera ha dichiarato di essere non solo "scioccata ma anche inorridita" per le sofferenze subite dai civili a causa dei raid russi in Siria e ha spiegato che Germania e Turchia intendono fare pressioni sull'ONU per far rispettare una risoluzione di dicembre, che invitava le parti coinvolte a interrompere qualsiasi attacco contro la popolazione.
ATS/ANSA/M.Ang.
Dal TG 20.00 del 8.2.2016