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Nigeria, studenti in fuga dopo il rapimento di massa

Oltre 300 ragazzi e ragazze sequestrati in una scuola cattolica. Chiusure precauzionali in tutto il Paese per la nuova ondata di violenze

  • 10 minuti fa
Un'immagine diffusa dalla Christian Association of Nigeria mostra i dormitori della scuola elementare e media cattolica St. Mary's dopo il rapimento di oltre 300 dei suoi studenti

Un'immagine diffusa dalla Christian Association of Nigeria mostra i dormitori della scuola elementare e media cattolica St. Mary's dopo il rapimento di oltre 300 dei suoi studenti

Di: AFP/Tieffe 

Almeno 50 dei oltre 300 studenti rapiti venerdì in una scuola cattolica nella Nigeria occidentale sono riusciti a fuggire. Lo ha annunciato domenica il presidente nigeriano Bola Tinubu, che ha confermato anche la liberazione di 38 fedeli sequestrati durante un attacco a una chiesa pentecostale.

L’assalto alla scuola mista cattolica Saint Mary, situata a Papiri, nello Stato del Niger e a circa 600 chilometri a nord-ovest di Abuja, è uno dei più gravi rapimenti di massa mai avvenuti nel Paese. In totale, 303 studenti e 12 insegnanti sono stati portati via da uomini armati non identificati. Le vittime, ragazzi e ragazze tra gli 8 e i 18 anni, rappresentano quasi la metà dei 629 iscritti all’istituto.

Secondo l’Associazione Cristiana della Nigeria (CAN), 50 studenti sono riusciti a fuggire tra venerdì e sabato e hanno già ritrovato le loro famiglie. In un messaggio pubblicato su X, Tinubu si è detto “felice che 51 studenti scomparsi siano stati ritrovati”.

All’inizio della settimana, un altro gruppo armato aveva assaltato una scuola superiore nello Stato di Kebbi, rapendo 25 studentesse, una delle quali è riuscita a scappare; a distanza di giorni, tuttavia, 24 risultano ancora disperse e le forze di sicurezza hanno individuato alcuni potenziali luoghi di detenzione.

Mercoledì sera, una chiesa pentecostale della località di Eruku, nello Stato di Kwara, è stata attaccata durante una funzione trasmessa in diretta online: due persone sono state uccise e 38 fedeli rapiti. “Grazie agli sforzi delle nostre forze di sicurezza, tutti i 38 fedeli sequestrati sono stati salvati”, ha annunciato Tinubu.

Questa nuova serie di rapimenti ha portato alla chiusura precauzionale di numerose scuole in tutto il Paese, che da anni deve far fronte a un’insurrezione jihadista nel nord-est e alla violenza di bande criminali armate nel nord-ovest e nel centro, spesso responsabili di sequestri a scopo di estorsione. Nessuno degli attacchi è stato rivendicato.

Trump: “È una vergogna”

Venerdì, il presidente statunitense Donald Trump ha definito quanto sta accadendo in Nigeria “una vergogna” e ha accusato le autorità di Abuja di “tollerare gli omicidi di cristiani” da parte di islamisti radicali, arrivando a minacciare un intervento militare. Le autorità nigeriane hanno respinto queste accuse come “erronee” e negato l’esistenza di una “persecuzione religiosa sistematica” in un Paese diviso quasi equamente tra un nord a maggioranza musulmana e un sud a maggioranza cristiana.

Gli attacchi colpiscono infatti sia cristiani sia musulmani. Sabato, nello Stato di Borno, tredici donne e ragazze musulmane tra i 16 e i 23 anni sono state rapite vicino alle loro fattorie, a circa 20 chilometri da una riserva naturale diventata un santuario jihadista, secondo un funzionario locale. Una di loro è stata rilasciata dopo aver dichiarato di essere sposata.

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Notiziario 22.11.2025, 08:00

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