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Venezuela, l’opposizione conta sull’intervento degli USA

Non cala la tensione fra Caracas e Washington, che rafforza la presenza militare nella regione sudamericana - L’ex sindaco della capitale Antonio Ledezma: “Nel nostro Paese non ci sarà pace, finché non finirà questa dittatura”

  • 51 minuti fa
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Tensioni Usa - Venezuela

Telegiornale 23.11.2025, 20:00

Di: Telegiornale-Emiliano Guanella/Tieffe 

Rimane altissima la tensione tra Stati Uniti e Venezuela alla vigilia della scadenza dell’ultimatum lanciato da Washington al presidente Nicolás Maduro. Dopo le dichiarazioni dell’amministrazione statunitense, che non esclude possibili azioni militari, diverse compagnie aeree hanno deciso di sospendere i voli da e per Caracas per ragioni di sicurezza.

La Casa Bianca, che considera Maduro il leader di un sistema legato al narcotraffico, mantiene aperte diverse opzioni, tra cui quella di un intervento bellico. Intanto il Pentagono ha rafforzato la presenza militare nella regione, mentre il presidente venezuelano ha ribadito l’appello alla pace e alla necessità di evitare un conflitto.

Dall’opposizione in esilio arrivano segnali di forte aspettativa per un possibile cambiamento politico. Intervistato da Emiliano Guanella per il Telegiornale, Antonio Ledezma, ex sindaco di Caracas e oggi rifugiato in Spagna, ha espresso una dura critica nei confronti del governo. Secondo lui, a Maduro rimane solo l’uso della forza, della violenza, per questo è inviso non solo all’opposizione ma alla stragrande maggioranza del popolo venezuelano”, che chiede “la fine di questo periodo così oscuro della nostra storia”.

Nel frattempo, la leader dell’opposizione e premio Nobel per la pace, Maria Corina Machado, ha presentato un piano per la ricostruzione del Paese e sostiene implicitamente un intervento internazionale contro il governo Maduro. A Caracas continuano anche le proteste dei familiari dei detenuti politici, che denunciano una repressione ancora in corso.

Lezdema ha citato in particolare i numeri degli arresti recenti: “Nel solo mese di ottobre sono state sequestrate 53 persone”. Un dato che, a suo dire, “fa capire il livello di crudeltà del regime”.

“Nel nostro paese non ci sarà pace, né potremo vivere in libertà”, continua, “fino a quando non finirà questa dittatura”.

Resta quindi alta l’incertezza sugli sviluppi delle prossime ore. Al momento non ci sono conferme su un intervento militare imminente, ma la situazione politica e diplomatica resta tesa.

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