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"Lesi i nostri diritti"

Le ragioni dei portuali in sciopero a Trieste spiegate dal loro portavoce Stefano Puzzer - Disagi limitati nel primo giorno del green pass obbligatorio

  • 15 ottobre 2021, 15:16
  • 10 giugno 2023, 15:06
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RG 12.30 del 15.10.2021 La diretta di Anna Valenti

RSI Mondo 15.10.2021, 15:07

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Di: RG/pon

Il porto di Trieste è diventato il fulcro e il simbolo della protesta in Italia contro l'introduzione dell'obbligo del green pass per andare al lavoro, in vigore da oggi, venerdì, sia nel pubblico che nel privato. Alcune migliaia di manifestanti hanno invaso in mattinata il varco 4. Non si tratta solo di portuali. Anzi, la maggioranza sono persone venute da tutta la regione e anche da più lontano, che hanno voluto dimostrare la loro solidarietà con la categoria e la contrarietà al provvedimento voluto dal Governo Draghi. E non si tratta solo di no vax o vaccino-scettici.

In migliaia, e non sono solo lavoratori portuali

In migliaia, e non sono solo lavoratori portuali

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"Sono stati lesi i nostri diritti", dice Stefano Puzzer, portavoce del sindacato minoritario che guida la contestazione ma che non ha impedito l'accesso al porto, la cui attività, anche se rallentata, ha potuto proseguire. Non sono stati rispettati "il diritto di scelta per quanto riguarda il vaccino", ha detto Puzzer ai microfoni della RSI, e "il diritto al lavoro perché a causa del green pass chi non è vaccinato o non ha fatto il tampone non può lavorare". La certificazione, ha affermato, "è una tutela del tutto economica e non c'entra nulla con una questione sanitaria. È un ricatto del Governo per portare la gente a vaccinarsi".

"Non vedo", ha proseguito, "perché la gente che per due anni ha lavorato fianco a fianco mettendo in pericolo la propria salute e quella delle famiglie senza avere mezzi e aree comuni sanificati, con solo le mascherine e i gel igienizzanti forniti dalle autorità portuali, ora non possa entrare se non cede al ricatto dello Stato".

Dei 950 aderenti al sindacato, solo la metà ha partecipato allo sciopero che durerà almeno cinque giorni. Le sigle più grandi non hanno aderito, avendo ottenuto dalle aziende il pagamento dei tamponi.

RG 12.30 del 15.10.2021 La corrispondenza di Alessandro Braga

RSI Mondo 15.10.2021, 15:07

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Non ci sono state le tensioni temute alla vigilia e anche nel resto d'Italia la situazione è stata tranquilla, malgrado le agitazioni nei porti, in alcune aziende e persino a Sigonella, sede dell'aviazione militare, dove il presidio è stato il primo nella storia dell'aeronautica italiana. Disagi contenuti anche nei trasporti pubblici: a Milano una riduzione delle corse di circa il 4% è bastata ad assorbire le assenze. I timori sono comunque concentrati sul pomeriggio, con le manifestazioni di Roma e del capoluogo lombardo e la polizia schierata in forze. Domani, come ogni sabato, ci saranno iniziative in un centinaio di città.

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