Si scava nel fango in India, dove le piogge monsoniche che si sono abbattute nell'ovest del Paese hanno già provocato almeno 115 morti. Decine di persone sono ancora disperse nelle vicinanze di Mumbai a causa delle frane e delle inondazioni e i soccorritori continuano a cercare sopravvissuti.
Ad essere più colpito è lo Stato di Maharashtra. Nella piccola città collinare di Taliye, solo due strutture di cemento sono ancora in piedi. Una colata di fango giovedì ha raso al suolo decine di case in pochi minuti. A Chiplun, l'acqua avrebbe raggiunto anche i 6 metri di altezza in alcuni punti della città.
Forti inondazioni hanno colpito anche gli Stati di Karnataka e Goa, dove le autorità hanno fatto sapere che non ci sono state vittime, ma a causa degli allagamenti "la gente ha perso quasi tutto".
Inondazioni e frane sono comuni in India durante la stagione dei monsoni, che va da giugno a settembre. Tuttavia, secondo un rapporto redatto dal Potsdam Institute for Climate Impact Research, il cambiamento climatico sta intensificando questo tipo di eventi, mettendo a rischio l'agricoltura e l'economia di un Paese che conta un quinto della popolazione mondiale.