Parla il paziente 1 di Codogno
"Due mesi sconvolgenti", dice a Repubblica e intanto Conte prepara la fase 2 tra unità e peculiarità territoriali
"Questi due mesi sono stati sconvolgenti, molto più che inimmaginabili, altro che un film": sintetizza così Mattia, conosciuto come il paziente 1 di Codogno, la malattia, la cura e come dice lui la sua risurrezione. Per la prima volta ha rilasciato un’intervista. Su Repubblica, il suo racconto spazia dal buio del coma, alla perdita del padre, all'essere diventato padre e ai ringraziamenti ai medici. "La mia esperienza”, dice, "…può aiutare i politici ad assumere decisioni coerenti".
E sul piano politico in Italia intanto continuano le discussioni e le divergenze sul passaggio alla fase 2. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha assicurato in un lungo post su Facebook che prima della fine di questa settimana illustrerà i dettagli di questo piano: "Una previsione ragionevole è che lo applicheremo a partire dal 4 maggio". Il piano avrà un’impronta nazionale tenendo però conto delle peculiarità territoriali, "perché il trasporto in Basilicata non è lo stesso che in Lombardia”. Conte, sottolineando l’unità del paese, ha promesso che sarà ripensata la modalità di trasporto, dei commerci e dovrà essere riorganizzato il lavoro".
In queste ore continua senza sosta il lavoro del Governo, coadiuvato dall’équipe di esperti, al fine di coordinare la gestione della ‘fase 2’, quella della convivenza con il virus. Presto sarò in grado di comunicarvi i dettagli di questo articolato piano: https://t.co/EV7HF2qtx5 pic.twitter.com/oUa6UiSH2X
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) April 21, 2020
Ma parlare di unità in questo periodo non è facile: nel paese la diffusione del contagio è molto eterogenea. La regione più colpita, la Lombardia, nonostante un calo costante di ricoveri e morti, è ancora nell’occhio del ciclone del coronavirus e anche delle polemiche legate alla gestione delle residenze sanitarie assistenziali. L’assessore al Welfare Giulio Gallera proprio oggi ha dichiarato che i tecnici faranno luce su quanto avvenuto, mentre il governatore Attilio Fontana sollecitato da Radio 24 ha detto: "Chi è convinto di non avere sbagliato niente è un po' presuntuoso. Io ritengo che abbiamo fatto tutte le scelte che abbiamo ritenuto e che continuiamo a ritenere migliori. Non essendo io medico in nessun momento mi sono assunto l'ardire di decidere da solo".
In Italia le persone contagiate, dati di lunedì, erano 181'228 e i morti 24'114.