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"Solo lui può ridarci la pace"

Curdi, arabi, ezidi, assiri e cristiani in Iraq avevano sempre convissuto. Le guerre li hanno divisi. Papa Francesco ha ridato speranza

  • 8 marzo 2021, 10:30
  • 10 giugno 2023, 09:10

La visita del Papa dal Sūq di Erbil

RSI/Sara Manisera - Arianna Pagani 08.03.2021, 10:30

Papa Francsco ha concluso la sua visita in Iraq e oggi torna a Roma. Ma... come hanno vissuto i cittadini iracheni questa visita storica? Sara Manisera e Arianna Pagani, mentre il pontefice stava visitando Mosul, Qaraqosh ed Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno, per saperlo si sono recate nel “Sūq”, il mercato tradizionale medio-orientale.

Un storia da riscrivere insieme

La premessa è d'obbligo. Da oltre quarant'anni l’Iraq è attraversato da tensione e conflitti: tra il 1980 e il 1988 è scoppiata la guerra tra Iraq e Iran, poi nel 1990 la prima guerra del Golfo, seguita dall’embargo e dalle sanzioni internazionali che hanno colpito la popolazione civile. Nel 2003 l’invasione a guida statunitense ha portato alla caduta di Saddam Hussein e all’inizio di uno spiraglio di violenza culminato nella guerra settaria tra il 2005 e il 2009. Infine l’instaurarsi dello stato islamico tra il 2014 e il 2017, tutt’ora ancora presente in alcune regioni. Oggi l’Iraq è un Paese in ginocchio e ferito, ma la visita di Papa Francesco ha restituito agli iracheni un po’ di speranza per il futuro.

Il futuro, Sadi Aziz, venditore ambulante di anelli, lo spiega così: “Prima di tutto la visita del Papa è qualcosa di necessario per mostrare al popolo che lui è venuto dall’Italia in Iraq solo per portare la pace tra curdi, arabi e tra tutte le religioni esistenti in Iraq. Abbiamo sempre vissuto insieme nel passato, con le nostre differenze e dottrine. Curdi, arabi, ezidi, assiri e cristiani. Dio ci ha creati uguali, siamo tutti esseri umani, qualsiasi cosa succeda”. Il viaggio del Papa, il primo nella storia, è stato una visita epocale e simbolica perché il pontefice ha attraversato tutto il Paese, da Baghdad a Najaf, città santa degli sciiti, passando per Ur, luogo simbolo delle tre religioni monoteiste fino ad arrivare a Mosul e Qaraqosh. Un viaggio per incontrare tutti gli iracheni, senza distinzioni di fede e di appartenenza comunitaria.

Sara Manisera - Arianna Pagani

Un primo bilancio del viaggio papale

Nella sua puntata odierna Modem ha tratto un primo bilancio religioso ma anche politico del pellegrinaggio di Papa Francesco, recatosi laddove tutto cominciò, nella terra di Abramo, padre delle tre grandi religioni monoteistiche. A contribuire alla riflessione le considerazioni di: Nina Fabrizio (vaticanista, collaboratrice RSI), Francesca Mannocchi (regista e giornalista de La7, inviata in Iraq al seguito del Papa), padre Jens Petzold (religioso svizzero della comunità monastica di Suleimaniye, in Iraq) e Roberto Simona (islamologo ed esperto di diritti umani).

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