Un rapporto segreto del Senato americano diffuso venerdì ha confermato chel’ex presidente George W. Bush era al corrente almeno dal 2006 delle torture che erano inflitte ai detenuti a Cuba nel carcere di Guantanamo, contrariamente a quanto è sempre stato dichiarato finora. I colleghi di Albachiara hanno incontrato e intervistato Mourad Benchellali, cittadino francese che dopo esser stato in Afghanistan è finito in una cella del carcere speciale statunitense per due anni e mezzo.
Mourad, che ha scritto un libro sulla sua esperienza, spiega che quando nel giugno 2001 andò in Afghanistan, poco prima degli attentati dell’11 settembre, non sapeva granché di cosa accadesse nel paese e non aveva idea di chi fosse Osama Bin Laden. Tale circostanza si rivelerà un errore pagato caro da un ragazzo allora 19enne che ha deciso di recarsi in terra afghana per affinare la sua formazione religiosa, uscire dal suo quartiere di Lione e viaggiare un po’, "eccitato dall’idea di passare da Londra e dal Pakistan".
La carica emotiva però gli passerà presto, considerato che il suo viaggio si interromperà proprio in Pakistan. Il giovane sarà infatti catturato dagli abitanti di un villaggio che lo rivenderanno all’esercito locale. Mourad sarà subito maltrattato dai militari pachistani, senza sapere che il suo destino gli riserverà condizioni davvero peggiori, dopo che (legato e incappucciato) passerà di caserma in caserma, prima di finire nelle mani degli americani e sopportare appunto trenta mesi di soprusi e violenze a Guantanamo.
L’intervista completa a Mourad Benchellali nell’audio di Albachiara.
Red. MM/EnCa
Nell'inferno di Guantanamo