Mondo

Ucraina, Mosca non demorde

Dopo l'importante perdita strategica di Lyman, la Russia si riorganizza aprendo varchi sul fronte meridionale. Il papa: "Cessate il fuoco e cercate soluzioni di pace"

  • 2 ottobre 2022, 18:43
  • 24 giugno 2023, 00:01

SEIDISERA del 02.10.22; il servizio di Pierre Ograbek

RSI Info 02.10.2022, 20:28

  • archivio Keystone
Di: ATS/eLP

Dopo il ritiro delle truppe russe dalla città di Lyman, Mosca torna a ostentare diversi successi. Dal terreno, il capo regionale dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko citato da Unian riferisce oggi, domenica, che le truppe russe hanno attaccato per tutta la notte i distretti di Nikopol e Kryvorizky.

Dal Cremlino invece, il ministero della Difesa russo riporta, attraverso l'agenzia Tass, che le forze armate russe hanno "respinto" un nuovo tentativo di avanzata degli ucraini in tre diverse direzioni tutte nel Sud dell'Ucraina. Le zone interessate sarebbero nell'oblast di Nikalayv-Kryvyi, nell'oblast di Zaporizhzhia e nell'oblast di Mikolayv.

Proprio in queste zone inoltre le forze russe in Ucraina hanno distrutto sette depositi di missili e altre munizioni d'artiglieria delle forze armate di Kiev; lo afferma il ministero della Difesa russo. I depositi, scrive sempre il governo di Mosca citato dalla Tass, erano nelle regioni di Kharkiv, Nikolayv, Donetsk e Zaporizhzhia. A Novaya Kaluga, nella regione di Kherson, continua il Cremlino, è stato distrutto un sistema missilistico S-300.

La soddisfazione di Zelensky

Nel frattempo la conquista di Lyman è confermata: la città strategica "è completamente libera dalle truppe russe". Così Volodymir Zelensky comunica sempre oggi, attraverso un video pubblicato sui social, l'importante vittoria conseguita ieri nella regione di Donetsk. Si tratta di un passo avanti militare molto importante per Kiev, siccome la cittadina taglia le linee di rifornimento russe al fronte del Donbass e fra i fronti nell'est e nel sud dell'Ucraina.

Kiev si riprende Lyman

Telegiornale 01.10.2022, 22:00

Intervistato da Reuters, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Llyod Austin sostiene a questo riguardo che "senza quelle vie di collegamento per i russi sarà più difficile" organizzarsi, esprimendo fiducia nel progresso della controffensiva dopo i recenti sviluppi. La centralità strategica di Lyman è stata ancora ribadita da Zelesky che, ringraziando l'impegno dei soldati ucraini, la dichiarata "sotto il pieno controllo dell'esercito" di Kiev.

Le annessioni seguono un programma pragmatico

Mentre la guerra avanza, la Russia continua a ribadire la legalità dei recenti trattati di annessione, dichiarata ancora oggi dalla Corte costituzionale attraverso il suo sito internet. I trattati sarebbero quattro e riguarderebbero le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. L'annessione delle regioni, firmata dal presidente Putin e dai rispettivi quattro governatori filorussi, "corrisponde al dettato costituzionale della Federazione russa", afferma la Corte.

Le recenti dichiarazioni di annessione non devono tuttavia trarre "in inganno", non sono prove di forza. È questa l'opinione, affidata al media ucraino Unian, di Gennadiy Gudkov, politico russo ed ex colonello del servizio di intelligence Fsb in pensione. "Putin non ha più così tante ambizioni e ossessioni" mentre piuttosto "si sta salvando la pelle, perché è consapevole che la guerra, se non ancora persa, lo sarà" sostiene Gudkov. Le annessioni infatti servono più che altro a creare "le condizioni per un futuro ricatto nucleare" continua l'ex Fsb, argomentando che "se improvvisamente qualcuno attacca la Russia, [...] la Russia allora può usare le armi nucleari".

La parola del papa

Papa Francesco intanto continua i tentativi di mediazione, rinnovando i suoi appelli di pace. "Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per arrivare a negoziati capaci di condurre a soluzioni non impostate dalla forza ma concordate, giuste, stabili" ha detto oggi all'Angelus, dedicando alla situazione in Ucraina la sua riflessione della preghiera mariana.

Il Pontefice ha poi rivolto il suo appello direttamente al presidente della Federazione Russa "supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte". Alludendo alla diplomazia invece, la preghiera di "essere aperto a serie proposte di pace" è stata rivolta al presidente Zelensky.

Ti potrebbe interessare