Oltre la notizia

Smotrich e le mire espansionistiche su Gaza: ecco cosa sappiamo

Il ministro israeliano di estrema destra ha affermato nuovamente che la Striscia è “una grande opportunità immobiliare”

  • 18 settembre, 18:27
  • 18 settembre, 22:18
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Il ministro israeliano delle finanze Bezalel Smotrich

  • Keystone
Di: Ludovico Camposampiero 

Una grande opportunità immobiliare: così ha definito la Striscia di Gaza, ormai quasi interamente ridotta a un cumulo di macerie, il ministro israeliano delle finanze Bezalel Smotrich, esponente dell’estrema destra religiosa, aggiungendo – secondo quanto riportato dai media israeliani – di essere in trattative con gli Stati Uniti su come spartire l’enclave costiera palestinese. Ancora una volta, Smotrich ha così palesato il desiderio di annettere la Striscia facendola diventare a pieno titolo territorio dello Stato ebraico.

I dettagli di questa volontà sono stati resi noti dai giornali israeliani, tra i quali il Times of Israel e Haaretz e stanno facendo parecchio discutere. Ecco quello che sappiamo finora:

01:42

Nuovi raid a Gaza

Telegiornale 18.09.2025, 12:30

L’annuncio durante una conferenza immobiliare

Parlando durante una conferenza immobiliare a Tel Aviv ha affermato che “l’opportunità si ripaga da sola” e che ha “già iniziato le negoziazioni con gli americani”. “Abbiamo pagato molti soldi per la guerra, quindi dobbiamo decidere come dividere le percentuali di terra a Gaza. La fase di demolizione è sempre la prima fase del rinnovamento urbano. L’abbiamo fatto, ora dobbiamo iniziare a costruire,” ha detto Smotrich.

Ha poi aggiunto: “C’è un piano aziendale, messo insieme dalle persone più professionali qui, che è sulla scrivania del Presidente Trump”. Nel video seguente si trovano le dichiarazioni integrali di Smotrich, in ebraico; a fine articolo la traduzione integrale*.

00:36

Le dichiarazioni di Smotrich

RSI Info 18.09.2025, 18:25

Media statunitensi e internazionali, come la CNN, hanno tentato di ottenere un commento in merito a queste affermazioni da parte della Casa Bianca, ma senza ottenere una risposta.

L’annuncio di Trump a febbraio

A febbraio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che avrebbe fatto in modo che gli Stati Uniti detengano la proprietà di Gaza e di creare quella che sarebbe diventata nota come la “Riviera di Gaza”. Trump lo aveva dichiarato, a sorpresa, durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro in visita Benjamin Netanyahu, poco dopo aver chiesto lo spostamento permanente dei residenti della Striscia.

Sempre a febbraio, il capo della Casa Bianca aveva persino pubblicato sul suo social media Truth un video creato con l’AI, da terzi, per promuovere l’idea di trasformare la Striscia in una destinazione turistica simile a uno Stato del Golfo. Nel filmato si vedeva una statua d’oro di Trump stesso, Elon Musk che mangia hummus e leader americani e israeliani a torso nudo che si rilassano in spiaggia.

L’idea di Trump è però stata respinta, e non poteva essere altrimenti, dalla popolazione palestinese. Lo stesso ha fatto il mondo arabo e la comunità internazionale.

Tuttavia, recentemente il Washington Post ha pubblicato un documento che rivela il piano della Casa Bianca, ovvero lo spostamento volontario, con aiuti finanziari, dei circa due milioni di abitanti di Gaza. Il territorio palestinese sarebbe posto sotto amministrazione a stelle e strisce per dieci anni per trasformarlo in un centro turistico e tecnologico.(Qui, il documento integrale)

03:26

Il Gaza Resort

Telegiornale 06.09.2025, 20:00

“Gaza Parte inseparabile dello Stato di Israele”

Tornando a Smotrich, a luglio aveva pure parlato durante una conferenza della Knesset (il Parlamento) chiamata “La Riviera di Gaza - dalla visione alla realtà”, in cui i partecipanti hanno presentato piani per ristabilire insediamenti ebraici nella Striscia di Gaza. Lì, ha affermato che Gaza sarebbe diventata una “parte inseparabile dello Stato di Israele”. A maggio, ha detto che la popolazione del territorio sarebbe stata confinata in una stretta fascia di terra, con il resto dell’enclave “totalmente distrutto”.

La Commissione europea propone sanzioni: Smotrich, ministro delle Finanze israeliano e leader del partito Partito Sionista Religioso (estrema destra), è noto per le sue posizioni espansioniste in Cisgiordania e a Gaza, inclusi piani per annessioni e insediamenti ebraici. Il 17 settembre 2025, la Commissione Europea ha proposto sanzioni contro di lui e contro Itamar Ben-Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale e capo di Otzma Yehudit (estrema destra) , inclusi congelamento di asset e divieto di viaggio UE, per “incitamento all’odio e alla violenza”. La misura fa parte di un pacchetto più ampio contro Israele per la crisi umanitaria a Gaza, con tariffe su esportazioni israeliane e sanzioni a coloni ma anche a leader Hamas. Tuttavia, l’approvazione richiede maggioranza qualificata tra i 27 Stati membri e potrebbe incontrare resistenze da Germania e Ungheria.

*Le dichiarazioni integrali di Smotrich: “C’è un piano aziendale, ascoltami attentamente, c’è un piano aziendale elaborato dalle persone più professionali che esistono ed è sulla scrivania del Presidente Trump, e come questa cosa si trasforma in una bonanza immobiliare. Non sto scherzando, è redditizio. Ho iniziato le trattative con gli americani, e lo dico non per scherzo ora, perché pretendo anche, abbiamo pagato molti soldi per questa guerra, quindi dobbiamo dividere come ottenere una percentuale sulla commercializzazione dei terreni in seguito a Gaza. E ora, senza scherzare, abbiamo completato la fase di demolizione, che è sempre la prima fase del rinnovamento urbano. Ora dobbiamo costruire, è molto più economico”.

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