Svizzera

"È stato un mese molto intenso" ma "siamo al limite"

Intervista al consigliere federale Ignazio Cassis al termine del mese di presidenza di turno della Svizzera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

  • 31 maggio 2023, 15:37
  • 24 giugno 2023, 08:25

RG delle 12.30 del 31.05.23; intervista a cura di Andrea Vosti

RSI Svizzera 31.05.2023, 13:06

  • Keystone
Di: RG/Red.MM

A New York si chiude mercoledì il mese di presidenza di turno della Svizzera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, una prima assoluta per la Confederazione.

Tempo quindi dei primi bilanci, a cominciare dall’annuncio di un piano in cinque punti per salvare la centrale di Zaporizhzhia in Ucraina da un disastro nucleare, presentato martedì dal direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) Rafael Grossi, intervenuto al Consiglio di sicurezza su invito della Svizzera.

Il piano è stato definito “un piccolo grande passo in avanti”. Perché? “Perché la centrale è la più grande d’Europa, con sei reattori - ha spiegato alla RSI il consigliere federale Ignazio Cassis - Un incidente nucleare lì è una catastrofe umanitaria non soltanto per l’Ucraina e la Russia ma per tutti i paesi fino all’Europa dell’est. La struttura si trova proprio sulla linea di combattimento tra Ucraina e Russia ed è parzialmente occupata dai russi. Visto che non è possibile trasformarla in zona protetta e non è possibile risolvere il conflitto dobbiamo trovare il modo di ridurre il rischio che sia presa d’attacco e che sia utilizzata quale base militare. Questi due elementi sono due dei cinque elementi che oggi in Consiglio di sicurezza dell’Onu sono stati discussi e sostenuti da tutti. Anche dall’Ucraina e dalla Russia”.

Il mese di presidenza svizzero sta per chiudersi; si può già trarre a caldo un bilancio?
"È stato un mese molto intenso. La riunione di oggi per meglio proteggere le centrali nucleari abbiamo iniziato a prepararla due settimane fa, quindi nel pieno del mese presidenziale, perché si è presentata un’opportunità con Rafael Grossi, direttore generale dell’AIEA. È un tema sul quale io lavoro bene con Grossi e lui con me. Voleva assolutamente garantirsi che lo si facesse durante la presidenza svizzera, perché sapeva che era tutt’altro che facile riuscire a fare una discussione civile senza che qualcuno alla fine dicesse io mi oppongo al che tutto sarebbe crollato. Invece così siamo riusciti a portarla a termine".

E gli altri temi su cui vi siete chinati. È soddisfatto del lavoro della Svizzera?
"Ho aperto e chiuso il mese di presidenza. L’ho aperto con questa discussione su chi siamo e su come possiamo ricostruire la fiducia. Poi ha continuato il presidente Berset sulla protezione dei civili in collaborazione con la Croce Rossa internazionale. Pochi giorni dopo ha continuato la collega Viola Amherd, che era qui per onorare il 75esimo anniversario dei caschi blu e oggi l’ultimo incontro. Devo dire che siamo al limite delle capacità del sistema, perché non ci si rende conto, perché ogni singola riunione richiede una preparazione molto importante".

L'intervista completa nell'audio in apertura di pagina

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