Svizzera

"Ecco perché non vogliamo la Rega"

Sono trent'anni che la Guardia aerea di soccorso vorrebbe costruire un eliporto a Davos ma un gruppo di cittadini è contrario

  • 18 agosto 2019, 22:52
  • 9 giugno 2023, 14:48

Nuova base della Rega a Davos

Telegiornale 18.08.2019, 22:00

In tutta la Svizzera ci sono 14 basi della Rega, due di queste si trovano nei Grigioni (a Samedan e a Untervaz). Da trent’anni la Rega vorrebbe costruire una nuova base per elicotteri di salvataggio anche a Davos, anche perché i voli di salvataggio sono in aumento. Un gruppo di cittadini non è d’accordo, anche perché per l’eliporto di Davos viene fissato un massimo di 1'500 voli all’anno. La Rega ne userebbe fra i 500 e i 1'000. Per questo l’eliporto dovrebbe essere sfruttato anche per scopi commerciali. Un’idea che non piace a Beat Däscher e ad altri abitanti del posto.

"Noi non siamo contro la Rega, abbiamo paura di cosa potrebbe succedere dietro le quinte, ovvero che il tutto prenda una dimensione commerciale. Con ciò intendiamo, ad esempio, voli turistici oppure servizi taxi. La Rega, o chi costruirà gli hangar, ha già pianificato due posti in più, pensati proprio per gli elicotteri commerciali", spiega Beat Däscher del gruppo "Davos senza eliporto".

Il gruppo di abitanti ha paura del rumore e anche dell’inquinamento, che questi voli causerebbero. Una preoccupazione che il sindaco comprende. Anche se esclude che ci sarà un massiccio aumento dei voli commerciali.

"È pianificato un eliporto della Rega con due posteggi che verranno usati in prima linea per gli elicotteri di salvataggio. Il nostro obiettivo non è quello di offrire servizi taxi o voli turistici. Dobbiamo semplicemente definire per chi, oltre alla Rega, c’è ancora posto", precisa Tarzisius Caviezel, sindaco di Davos.

Si ipotizzano, ad esempio, voli riservati alla selvicoltura. Ma come mai la Rega non rinuncia all’uso commerciale dell’eliporto?

"Noi ci focalizziamo principalmente sui voli di salvataggio. Non sarebbe però sensato, rinunciare ad altri usi comuni. Ne va anche degli interessi della regione e della popolazione locale", spiega Sascha Hardegger, caposettore operazioni Rega.

Il progetto verrà ora concretizzato e poi presentato alla popolazione, che potrà nuovamente esprimersi a riguardo.

TG/M Ang.

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