Inchieste aperte per jihadismo
Una ventina i procedimenti avviati dal Ministero pubblico federale nella seconda metà del 2014
Il Ministero pubblico della Confederazione nella seconda metà del 2014 ha aperto una ventina di inchieste penali contro presunti jihadisti, accusati di sostegno a un'organizzazione criminale. Il dato, già anticipato in febbraio dal capo del Servizio delle attività informative Markus Seiler, è contenuto nel rapporto di gestione pubblicato oggi (venerdì).
"Stato islamico" e "turismo jihadista" sono temi che hanno influito molto sul lavoro della procura federale, benché "la Svizzera non abbia rappresentato un bersaglio per i gruppi terroristici". Il Tribunale penale federale ha condannato due fratelli curdi di origine irachena a tre anni e tre mesi per propaganda in favore di al Qaida. La sentenza è considerata una svolta nella lotta all'estremismo nel nostro paese.
Altri dossier scottanti citati nel documento riguardano la presenza in Svizzera di mafie italiane e la vicenda di Hervé Falciani, rinviato a giudizio per i dati sottratti alla HSBC di Ginevra. A Bellinzona sono stati trasmessi 25 atti di accusa. I casi pendenti sono saliti da 367 a 423.
pon/ATS