"Reagiamo male sotto pressione"

Ignazio Cassis sulla fine delle trattative con Bruxelles sull'accordo quadro: "Meglio chiudere questo cammino e iniziarne un altro".

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"L'UE ha cercato di mettere sotto pressione la Svizzera per accelerare questa firma dell'accordo quadro. La Svizzera reagisce sempre male quando è messa sotto pressione e oggi abbiamo visto il risultato". Ignazio Cassis, capo Dipartimento federale degli affari esteri, ha così commentato la fine delle trattative tra Svizzera e Unione europea per tentare di giungere ad un accordo istituzionale quadro all'interno del quale sviluppare gli accordi bilaterali.

Dopo molti anni di discussioni, si è dunque rimasti con un pugno di mosche in mano, ma il responsabile del dossier non fa drammi: "Quando si inizia un negoziato il desiderio è di riuscire a terminarlo con successo, ma anche con la consapevolezza che potrebbe non succedere. Credo che dopo 15 anni, se non siamo riusciti a trovare la soluzione equilibrata, è meglio chiudere questo cammino e iniziarne un altro".

Inizia una nuova era

Un piano b al momento non sembra però esserci, ma il liberale non ha dubbi sul fatto che l'UE voglia trovare un nuovo accordo: "È nei suoi interessi, gli scambi tra Svizzera e Unione sono molto intensi, loro esportano da noi più di quanto importano. Non dimentichiamo poi gli aspetti sociali come la cultura, la lingua e la scienza, che ci uniscono. La Svizzera non può che essere strettamente legata all'UE. Oggi apriamo un'altra porta e ci sarà un percorso nuovo da compiere con nuove idee".

L'economia intanto teme ritorsioni. Ritorsioni che lo stesso Cassis reputa plausibili: "Penso che saranno reali, almeno in questo interregno tra questa strada e la prossima. Penso che tutte queste pressioni che ha messo l'UE saranno ripensate da l'Unione stessa, perché non è nel loro interesse avere questi disturbi nelle nostre relazioni".

La fine dei negoziati sull'accordo quadro non è vista come una sconfitta personale dal Consigliere federale ticinese: "È il Consiglio federale a prendere le decisioni in maniera collegiale. Nessuno di noi ha sufficiente potere per giudicare una sconfitta o un successo unicamente in modo personale. L'impegno è certamente fondamentale. Io credo di aver messo tutto l'impegno necessario e di aver portato avanti con forza il dossier, ma la valutazione finale compete al Governo".

Berna affossa l'accordo quadro con l'UE

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TG 20 di mercoledì 26.05.2021

FD/TG
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