Svizzera

Ucraina, Piranha elvetici bloccati

La Danimarca vuole consegnare una ventina dei panzer prodotti in Svizzera, ma la SECO ha messo il veto – Parte della politica chiede un’inversione di rotta

  • 1 June 2022, 09:05
  • 23 June 2023, 17:54
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  • UCRAINA

RG 9.00 del 01.06.2022 - Il servizio di Maria Jannuzzi

RSI Svizzera 01.06.2022, 11:03

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Di: RG-Jannuzzi/dielle

Un altro no ad armi prodotte in Svizzera a destinazione Ucraina. La SECO ha infatti messo il veto alla Danimarca sulla consegna di veicoli blindati all’Ucraina.

Il veicolo da combattimento di fanteria in questione è il Piranha III ed è prodotto a Kreuzlingen, in Turgovia. La Danimarca voleva cederne circa 20 all'esercito ucraino per difendersi dagli invasori russi, ma questo richiede l'approvazione della Svizzera come Paese produttore. E la risposta della Segreteria di stato dell'economia - come rivelato dai colleghi di Rundschau - è stata negativa, perché il trasferimento in Ucraina non è compatibile con la neutralità e il diritto svizzero, che vieta l'esportazione di attrezzature militari ai Paesi in guerra.

Per la stessa ragione la SECO aveva già opposto, ad inizio aprile, il suo veto alla consegna di munizioni per i carri armati alla Germania che poi avrebbero avuto come destinazione sempre Kiev. La Germania si è poi appellata direttamente al Consiglio federale, chiedendo di annullare il no alla consegna delle munizioni.

Qualcosa in effetti potrebbe cambiare nella politica di fornitura di armi prodotte in Svizzera a paesi in conflitto: tra le fila dei parlamentari si fa infatti strada la richiesta di un'inversione di rotta. Tiana Moser, capogruppo dei Verdi Liberali ha affermato che la neutralità e la legge attuale permetterebbero benissimo il trasferimento di materiale militare svizzero all'Ucraina da parte di Stati europei. E anche consigliere agli Stati del Centro Pirmin Bischof vede un margine di manovra ritenendo che gli Stati europei dovrebbero essere autorizzati a fornire armi svizzere all'Ucraina.

Sulla questione il governo dovrebbe esprimersi venerdì. Non resta che attendere per vedere se la Svizzera manterrà la sua posizione restrittiva. La pressione dall'estero è sempre più forte.

RG 12.30 del 01.06.2022 - Il servizio di Gian Paolo Driussi

RSI Svizzera 01.06.2022, 17:03

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