Svizzera

Voto ai giovani, il dibattito continua

A 30 anni dall'abbassamento del diritto di voto e eleggibilità a 18 anni si discute se portarlo a 16

  • 3 marzo 2021, 13:03
  • 26 febbraio, 11:52
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Una mozione per portare il diritto di voto a 16 anni è stata approvata dal Nazionale

  • Keystone
Di: RG/ATS/sf

Esattamente 30 anni fa gli svizzeri accettarono, con il 72,7% di voti favorevoli, di portare il diritto di voto e eleggibilità a 18 anni. Si concludeva così un processo politico iniziato sulla scia del '68. Una prima votazione sul tema, nel 1979, vide i contrari prevalere di stretta misura, con il 50,8% dei voti.

Telegiornale del 3 marzo 1991: la pagina dedicata al voto ai 18enni

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Negli anni successivi la possibilità venne introdotta a livello cantonale in ordine sparso e nel 1991 i 18enni potevano già votare in 16 Cantoni.

A 30 anni di distanza la discussione prosegue, ora sulla possibilità di permettere ai 16enni di andare alle urne, come chiesto da mozione della parlamentare Sibel Arslan, approvata dal Consiglio nazionale.

Nazionale: sì al voto ai 16enni

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Questo cambiamento, secondo il politologo Claude Longchamp, è molto più controverso di quello approvato nel 1991, anche se i timori dei contrari sono simili: la paura che i giovani possano modificare il panorama politico svizzero. Un timore infondato, afferma Longchamp, se si guarda come hanno votato i più giovani nelle ultime elezioni parlamentari. Nel 2015 hanno sostenuto l'UDC, per paure dell'immigrazione, mentre nel 2019 hanno cavalcato l'onda verde. I giovani, sostiene il politologo, seguono lo spirito del tempo.

Un argomento a favore di un abbassamento a 16 anni avanzato da Longchamp è la necessità di ringiovanire l'elettorato. Oggi il partecipante mediano alle votazioni ha 57 anni e nel 2030 ne avrà 60.

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