Il sostegno dei genitori e un’educazione “che non attribuisca troppa importanza ai consumi” sono dei fattori “decisivi” nella prevenzione dell’indebitamento giovanile. Al contrario, un reddito basso, una formazione interrotta o l’assenza di qualifiche professionali lo favoriscono, sostiene uno studio della Scuola universitaria professionale di Lucerna, realizzato su mandato di vari servizi di consulenza sul tema e della Commissione federale per l’infanzia e la gioventù.
Trasmettere competenze finanziarie risulta importante, ma da solo non basta: sono più rilevanti fattori d’ordine psicologico, come la stima di sé, la capacità di controllarsi e di posticipare una spesa che non si può affrontare, così come la vicinanza a gruppi di coetanei con “preoccupazioni materialistiche”.
I risultati della ricerca devono servire a definire misure preventive che proteggano realmente i giovani. La maggior parte di essi “ha un rapporto responsabile con il denaro”, sostengono gli autori. I debiti sono inoltre più spesso costituiti da fatture non pagate che da crediti per acquisti.
ATS/pon