A processo per la truffa Covid
Rinviati a giudizio i due italiani che nel 2020 ottennero illecitamente crediti per oltre 1,5 milioni. Rischiano fino a cinque anni
Si profila il processo per i responsabili della più importante truffa con i crediti Covid scoperta finora in Ticino. Il procuratore Daniele Galliano ha infatti rinviato a giudizio i due imprenditori italiani arrestati in gennaio per avere ottenuto indebitamente, dalla Confederazione, poco più di un milione e mezzo di franchi
Gli imputati (in larga misura rei confessi) si trovano tuttora dietro le sbarre. Ripetuta truffa e ripetuta falsità in documenti le accuse principali di cui dovranno rispondere alle Assise Criminali. Per loro Galliano intende chiedere una pena compresa tra i due e i cinque anni di carcere. A presiedere la Corte sarà il giudice Amos Pagnamenta.
Nel 2020 avrebbero alterato i bilanci per aumentare l’entità dei prestiti, che l’ordinanza federale limita al 10% della cifra d’affari. Il tutto dirottando poi la maggior parte del denaro in una società svizzera attiva nel settore petrolifero. Soldi che, almeno finora, non è stato possibile recuperare.