Covid-19 e bambini, una sindrome ben conosciuta
TG 20 di mercoledì 13.05.2020
"Attenzione ai sintomi nei bimbi"
L’infettivologa Lisa Kottanattu sulla sindrome associata al Covid che ha colpito anche il ticinese di 10 anni - "Il tasso di guarigione a livello globale è ottimo, ma la diagnosi precoce è importante"
La sindrome iper-infiammatoria multisistemica pediatrica è una malattia rara che colpisce bambini o giovani ragazzi (da 0 a 14 anni); l'ha contratta anche il bambino ticinese di 10 anni ricoverato da giorni al CHUV di Losanna. Ora il piccolo sta meglio.
In questi giorni, però, si registrano alcuni casi a Losanna: 3, oltre al ticinese, i bimbi ricoverati, ma la situazione non sembra preoccupare le autorità sanitarie, che conoscono bene la malattia. Ne abbiamo parlato con l’infettivologa Lisa Kottanattu, caposervizio di pediatria e malattie infettive all’Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli.
Partiamo dai sintomi, quali sono i principali?
“Si tratta di una reazione infiammatoria scatenata da un agente non ancora noto. Al momento c’è una causalità a livello temporale con la pandemia da Coronavirus, infatti sono stati registrati più casi negli Stati Uniti e Gran Bretagna e anche in Italia. I bimbi si presentano con uno stato febbrile persistente, dunque una febbre che può perdurare per più di 5 giorni, associata ad altri sintomi come rash cutaneo (irritazione o rigonfiamento della pelle), occhi arrossati, oppure labbra screpolate, segni infiammatori e anche mal di pancia e altri sintomi generici di questo genere.”
In Ticino qualche settimana fa una bimba è stata colpita dalla sindrome di Kawasaki, legata al Covid-19, anche lei ora sta meglio. Quali differenze o correlazioni ci sono tra questa sindrome e la sindrome iper-infiammatoria multisistemica pediatrica?
“La sindrome di Kawasaki è un’infiammazione che conosciamo bene, come conosciamo bene anche la sindrome iper-infiammatoria multisistemica pediatrica. Ha criteri ben definiti, sia a livello clinico sia di laboratorio. Possiamo dire che anche la sindrome di Kawasaki è un’iper-infiammazione del corpo, compare in bambini che hanno una predisposizione genetica, predisposizione che però, al momento, non è ancora stata scoperta. Entrambe le sindromi fanno parte della stessa famiglia e possiamo distinguerle una dall’altra grazie a esami specifici. Della sindrome iper-infiammatoria multisistemica pediatrica abbiamo in Ticino due o tre casi all’anno, che si presentano con una certa stagionalità e non su tutto l’arco dell’anno.
Le sindromi iper-infiammatorie multisistemiche, che sono adesso di attualità con l’epidemia da Covid-19, in realtà le abbiamo sempre avute, anche in Ticino. Spesso vengono scatenate da un agente infettivo di origine X che può essere di qualsiasi tipo. Ed è chiaro che con la pandemia in corso probabilmente avremo qualche caso in più. Ad ogni modo due o tre casi all’anno li abbiamo visti anche alle nostre latitudini.”
Quali sono i consigli utili per i genitori?
“La diagnosi precoce è importante. Quindi vorrei sensibilizzare le famiglie sui sintomi ai quali fare attenzione. In realtà sono più o meno sempre gli stessi. Da pediatri diciamo sempre che se un bambino ha febbre per più di quattro o cinque giorni è importante che venga visitato da un medico. Se le condizioni generali del bimbo sono in peggioramento è un altro segnale – indipendente dal perdurare della febbre – per farlo visitare. Chiaro che se ci sono altri segnali come mal di pancia importante, una stanchezza e un’apatia frequenti possono essere altri sintomi riconducibili.”
Quali sono i trattamenti adatti? E sono efficaci?
“Il tasso di guarigione a livello globale è ottimo. Chiaro che come detto la diagnosi precoce e un trattamento tempestivo influenzano come sempre anche il risultato e la prognosi. Il trattamento è fatto solo se necessario perché non tutti i casi lo necessitano. È comunque un trattamento antiinfiammatorio fatto di diversi step e tipi di medicamento.”