Il disagio giovanile è in costante aumento, con un incremento di casi urgenti legati a suicidio, autolesionismo, disturbi alimentari e d’ansia. “Tutto mi pesa, non riesco a respirare”, “il mio cuore corre eppure io sto ferma”, “sono nel buio. Ho paura”. Sono alcune delle testimonianze raccolte in rete dal Quotidiano RSI.
In Ticino, la percentuale di allievi di scuola media seguiti dal servizio di sostegno pedagogico è passata dal 28% al 36% in pochi anni. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), inoltre, tra il 10 e il 20% di bambini e ragazzi presenta patologie mentali. Fra i mali più diffusi: l’ansia.
L’ansia può manifestarsi sotto forma di assenteismo scolastico, ritiro sociale o dipendenza da internet e dai social. “I ragazzini sono iper stimolati, c’è un bombardamento di immagini, di stimoli e un’esposizione precoce a temi della società e del mondo adulto maggiore rispetto ai decenni passati”, afferma Alexia Aldini, neuropsichiatra, capo dei servizi medico-psicologici del Sottoceneri.
I giovani d’oggi sono più sollecitati da modelli sempre più produttivi e performanti. Questi elementi possono creare delle difficoltà rispetto al confronto tra pari. Per Mattia Mengoni, capo sezione della pedagogia speciale Ticino, la società e la scuola devono avere il coraggio di mettersi in discussione per capire come reagire di fronte ad una situazione che oggi è complessa e articolata. “Abbiamo capito che è importante lavorare con le famiglie per offrire loro degli strumenti utili da usare in autonomia con i loro figli, creando quindi una continuità con l’intervento che propongono la scuola o i servizi territoriali”, afferma.
Sono numerosi i punti di intervento sui quali occorre intervenire: la formazione continua degli operatori, la tempestività nelle segnalazioni e negli interventi. E poi ancora, il potenziamento dei centri e la definizione dei ruoli. Un impegno generale, dunque, che sappia affrontare la fragilità umana.
Una giornata per capire come rispondere all’allarme in Ticino
La Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si celebra il 20 novembre. Per l’occasione, giovedì, il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) insieme al Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) ha organizzato un momento formativo rivolto agli operatori del settore, con l’obiettivo di rispondere all’allarme legato al crescente disagio giovanile.

Il disagio giovanile sotto la lente
Il Quotidiano 20.11.2025, 19:00
Marco Galli, capo dell’Ufficio del sostegno a enti e attività per i giovani in Ticino, sottolinea l’importanza di una collaborazione stretta tra Enti e Cantone. Per rendere questa sinergia davvero efficace, aggiunge il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, è necessario rafforzare le numerose competenze già presenti sul territorio.
Accanto a questo, resta centrale la formazione dei professionisti: un impegno che il Cantone intende assumersi, pur consapevole che richiederà fondi adeguati.






