Il Ticino vuole spingere sull’innovazione e per farlo giovedì sono state presentate le novità previste dalla legge per l’innovazione economica. Grazie a contributi fino a un massimo di 50’000 franchi a progetto, si cerca di incentivare l’evoluzione tecnologica delle PMI, le piccole e medie imprese. Inoltre sono stati aumentati gli aiuti per trovare nuovi mercati, alla luce delle difficoltà causate dalle incertezze geopolitiche globali.
Gli esempi di collaborazione tra mondo accademico e imprese non mancano già oggi e prima della presentazione delle nuove misure per aumentare l’innovazione economica, che ha avuto luogo al campus USI SUPSI, è stato sufficiente un rapido giro del campus per vederne alcuni. Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia, ha spiegato ai microfoni di SEIDISERA della RSI quali sono le novità: “Abbiamo voluto qui focalizzare l’attenzione sulle piccole e medie imprese, che hanno necessità di innovazione ma che magari non hanno oggi la possibilità di accedere sempre a questo strumento, in particolare di fare quelle sinergie col mondo della ricerca (penso a USI e SUPSI), che possono dare un valore aggiunto anche alle PMI, quindi in questo senso, abbiamo introdotto meccanismi e strumenti che favoriscono proprio questo ponte fra le piccole aziende, che caratterizzano il nostro tessuto economico, e il mondo della ricerca, che è pure presente sul nostro territorio”.
La misura principale è un aiuto per progetti dal costo fino a 200’000 franchi. Il sussidio cantonale copre un quarto della spesa, quindi un massimo di 50’000 franchi. “Questa è una misura che va a inserirsi all’interno di un credito quadro già votato dal Gran Consiglio, quindi non ci saranno ulteriori aggravi sulle finanze cantonali - spiega Valesko Wild, capo dell’Ufficio per lo sviluppo economico -. È una misura che va a ampliare già una serie di misure che abbiamo a sostegno dell’innovazione. Questa in particolare vuole sostenere le imprese che hanno progetti ancora in fase sperimentale e che hanno bisogno di sviluppare ulteriormente il proprio progetto, appoggiandosi a istituti di ricerca”.
Riguardo al tipo e al numero delle imprese che potrebbero fare richiesta degli aiuti, Wild risponde di sapere che “le aziende già oggi collaborano con gli istituti di ricerca. I progetti sono già numerosi, quindi ci aspettiamo che sicuramente almeno qualche decina di aziende usufruirà annualmente di questa nuova misura. Ci sono aziende che già collaboravano con gli istituti di ricerca ma auspichiamo che, anche grazie a questa misura, nuove aziende inizieranno a collaborare con gli istituti di ricerca presenti sul territorio”.
C’è anche una seconda misura, per il 2026 e il 2027 si è deciso di aumentare il sostegno per partecipare a fiere specialistiche. Vista la fragilità del contesto attuale in cui, a causa di guerre o della politica, si possono perdere velocemente dei mercati. Si vuole così aiutare a diversificare le esportazioni. “Questo è frutto della situazione di forte incertezza a livello internazionale che continua già da anni, e che continuerà anche per i prossimi anni. Per questo abbiamo pensato per i prossimi due anni di aumentare una misura che, comunque, già funziona bene”. Il limite annuo del sussidio sarà aumentato a 50’000 franchi.








