Il Governo grigionese ha deciso di mantenere la politica d’asilo adottata finora, fatta di una strategia d’alloggio in centri collettivi, di assistenza ai rifugiati e di insegnamento ai bambini con obbligo scolastico all’interno delle strutture speciali.
Gli allievi che chiedono asilo potranno poi, qualora il diritto a restare in Svizzera venga loro riconosciuto, essere preparati al passaggio alla scuola elementare e secondaria. La soluzione, si legge giovedì in una nota stampa governativa, tiene conto delle origini culturali, del trauma della partenza e offre ai bambini una possibilità di apprendimento mirata, sgravando i Comuni dalla prima integrazione dei migranti.
L'autorità cantonale, che deve farsi carico del 2,7% dei richiedenti, gestisce un centro di prima accoglienza, diversi centri di transito, un centro di partenza e un centro di assistenza minima. Si tiene così conto delle varie esigenze e si risparmia, visto che la permanenza in grosse strutture è meno cara degli appartamenti.
Red. MM





