Le misure antipandemia nei Grigioni, almeno per il momento, non saranno diverse da quelle applicate a livello nazionale. Il Consiglio di Stato ha rinunciato ad adottare restrizioni supplementari, ma cosa farà tra qualche tempo dipenderà dall'effetto che le limitazioni annunciate dal Consiglio federale avranno sui contagi e le ospedalizzazioni nel cantone che guarda con preoccupazione all’evoluzione della situazione, proprio mentre sta per cominciare la stagione invernale. I Grigioni stanno per darle pienamente inizio con un’incidenza a 14 giorni di oltre 1'500 casi ogni 100'000 abitanti, il triplo di quella ticinese. Tutti i letti di terapia intensiva sono occupati all'ospedale cantonale dove venerdì è stato riaperto il reparto Covid.
“Al momento non sono previste restrizioni, ma dovremo discutere nei prossimi giorni, soprattutto se vedremo che quelle attuali non bastano”, spiega il direttore del Dipartimento sanità Peter Peyer, soddisfatto da quanto stabilito da Berna, ma convinto che non sarà sufficiente, soprattutto per quanto riguarda il telelavoro. “Ognuno adesso deve fare la sua parte, altrimenti tra poco dovremo discutere altre misure”, avverte il consigliere di Stato socialista.
GR, terapie intensive occupate
Il Quotidiano 03.12.2021, 20:00
Non è escluso che, tra le novità, i Grigioni possano decidere di limitare l'accesso ai locali e agli eventi pubblici solo ai guariti e ai vaccinati. Almeno due importanti alberghi hanno già fatto il passo e la loro esperienza fornirà importanti insegnamenti.
A Coira è stata accolta con soddisfazione anche la decisione di non rendere obbligatori i test nelle scuole, ritenuto che già ne vengono svolti in massa, ma a titolo volontario.

Misure anti-covid, la reazione del governo ticinese
SEIDISERA 03.12.2021, 19:26
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Una rinuncia da parte del Consiglio federale salutata positivamente anche in Ticino che ha visto accolte due delle sue tre richieste formulate in consultazione (no ai test nelle scuole e il No al test per i raduni famigliari con più di 10 persone). Resta quella concernente la durata dei test (il Ticino era per evitare di ridurla) o, in alternativa, il ritorno alla gratuità. Il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli ai microfoni della RSI si è detto ottimista anche nella possibilità di giungere a una soluzione soddisfacente su questo punto date le discussioni in atto alle Camere federali.