Ci hanno rubato i colori! Da anni e anni! È la prima cosa che salta all’occhio quando si arriva al Piazzale alla Valle di Mendrisio, pieno di auto d’epoca (e anche qualche moto). Ci sono macchine gialle, ma in diverse gradazioni, gialle scure, chiare, oro, zafferano e poi macchine rosse, porpora, marroni, beige, celesti. Per anni le auto sono state soprattutto solo grigie metallizzate, forse per ragioni di marketing o di costi di produzione che si abbassavano facendo pochi colori.
Ne parliamo con Massimo Balinzo di Free Oldtimer Meeting, il gruppo che organizza il raduno mensile di veicoli d’epoca a Mendrisio.
«Una volta si usavano i colori pastello, molto vivaci, oggi ci sono solo colori molto standardizzati. Il marketing decide questo, la vendita decide questo. Un tempo invece, per attirare l’acquirente si usava il colore, il modello, la forma, poi vari “ammennicoli” per attirare l’attenzione del potenziale compratore».

Veicoli con un’anima
RSI Cultura 05.06.2025, 12:00
Il raduno di Free Oldtimer Meeting è qualcosa di unico. Non è elitario, è libero, gratuito, senza un marchio di riferimento, aperto a tutti. C’è di tutto, vecchie Alfa, una Lancia Delta, una Toyota Celica, auto americane, una Trabant di un appassionato italiano con Che Guevara tatuato sul braccio, la prima Posche Turbo, “la fabbrica vedove”, che appartiene, sorprendentemente, ad una signora gentilissima che è qui con in suo cane (non è una vedova, la macchina se l’è proprio comprata lei!). Unica regola: basta avere un veicolo più vecchio del 1995.
«Secondo noi, fino al ‘95 le automobili avevano ancora un’anima, qualcosa di unico. Oggi, le auto sono frutto di un disegno dovuto al marketing, dovuto alle esigenze di vendita sui diversi mercati, e quindi le automobili hanno perso quell’aurea di “status symbol” che c’era una volta. Oggi è un’esigenza, non è più una passione.
E poi, oggi, ci sono le piattaforme in comune, che vengono utilizzate su più modelli. E questo, a nostro modo di vedere, toglie totalmente il fascino, fa perdere totalmente l’anima di un veicolo, lo rende anonimo, piatto. Un tempo, non esisteva la piattaforma, ma esisteva una scocca che era disegnata ad hoc per ogni modello. E poi c’era il design: ogni auto era diversa dall’altra, perfettamente riconoscibile. Non come oggi: se guardo un SUV mi sembra di una marca, poi di quell’altra, devo stare attento al marchietto che c’è davanti!»
Ma un raduno di veicoli d’epoca può essere considerato una sorta di museo a cielo aperto? E chi lo organizza si sente un po’ come il gestore di un museo?
«Sì, possiamo dire di sì, senza presunzione. Chi ha un veicolo di questo genere lo tratta con amore, lo restaura se necessario, lo cura, lo usa per venti chilometri e poi ci mette due ore per pulirlo, lo vuole sempre efficiente, in ordine, bello, è il proprio gioiello: possiamo considerarci dei custodi del tempo!»
Free Oldtimer Meeting esiste da più di dieci anni. Nel 2024 ha ricevuto il premio Swiss Classic Award.
Il raduno si tiene ogni prima domenica del mese al Piazzale alla Valle di Mendrisio. L’entrata è libera e gratuita, sia per gli espositori che per il pubblico.

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