Ticino e Grigioni

Coppie lesbiche e donazione di seme: c'è interesse

Con l'entrata in vigore del "Matrimonio per tutti" si registra già un aumento delle richieste, segnala la direttrice sanitaria di ProCrea a Lugano

  • 2 luglio 2022, 08:33
  • 23 giugno 2023, 20:53

'Ora confidiamo anche nell'ovodonazione'

SEIDISERA 01.07.2022, 20:16

  • archivio tipress
Di: Seidisera/ARi

La legge sul "matrimonio per tutti", entrata in vigore ieri, venerdì, rende anche possibile per le coppie lesbiche il ricorso alla donazione di liquido seminale in funzione di una gravidanza. Già si constata una crescita delle richieste o delle domande d'informazione, conferma Marina Bellavia, che è la direttrice sanitaria della clinica della fertilità Pro Crea di Lugano. "Abbiamo già registrato un aumento delle richieste", spiega, "proprio perché le pazienti vogliono fare queste terapie in Svizzera e non debbono più essere obbligate ad andare all'estero.

E in effetti, prima, le coppie interessate erano costrette a recarsi in altri Paesi, e segnatamente in Spagna. Allo "stress della riuscita" si accompagnava così il peso di una trasferta all'estero: l'organizzazione del viaggio e anche i costi sono del resto molto più impegnativi rispetto al "poter fare tutto, a portata di mano". Tutto ora è decisamente più agevole e meno logorante.

Resta invece preclusa, in Svizzera, la possibilità della donazione di ovociti. "Questo è veramente un peccato", sostiene Bellavia, auspicando che il prossimo passo in materia vada in questa direzione. "È un diritto di tutte le donne che per tanti motivi", come una menopausa precoce o interventi chirurgici di carattere oncologico, "hanno purtroppo un esaurimento della riserva ovarica". Non è quindi giusto, afferma, che queste donne debbano sempre andare all'estero per ricorrere a questa donazione. "La Svizzera rimane veramente uno dei pochi Paesi in cui non si può fare. Per cui è arrivato il momento di cambiare la legge".

La stessa legge, tornando alla donazione di seme, offre invece la possibilità di avere informazioni riguardo ai donatori, sancendo così un diritto in più per i nascituri. Un dato importante, commenta la specialista, "perché almeno si lascia la doppia scelta, sia alla coppia e poi in futuro al bambino, di voler conoscere o meno l'identità del donatore". Ciò probabilmente "rende sia le coppie, che il futuro bambino più tranquilli, perché se loro vogliono hanno la possibilità di accedere a questi dati. In caso contrario, invece, "questi dati rimarranno a vita anonimi. È quindi veramente una doppia possibilità ed è fondamentale che la legge svizzera la consenta", conclude Marina Bellavia.

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