Coronavirus, primo caso in Ticino
Si tratta di un 70enne infettato vicino a Milano - È ricoverato in condizioni stabili
Il primo caso di infezione di coronavirus confermato in Svizzera è stato localizzato in Ticino. Si tratta, secondo quanto comunicato dall'Ufficio federale di salute pubblica, di un 70enne che è stato infettato vicino a Milano. L'uomo aveva partecipato a una manifestazione lo scorso 15 febbraio e da lunedì è ricoverato alla Clinica Moncucco.
Dall'infezione alla conferma
L'uomo, dal 17 febbraio, presentava un'infezione delle vie respiratorie e ha preso contatto con il medico curante, senza recarsi direttamente nello studio o in ospedale, evitando così di esporre altre persone al potenziale rischio.
Qualche giorno dopo le sue condizioni sono peggiorate ed è quindi stato deciso di portarlo allo studio medico, dove il personale aveva preso precauzioni contro un eventuale contagio. Visto che il paziente presentava i sintomi di un caso sospetto è stato trasportato in ospedale, dalla moglie con la quale era rimasto a stretto contatto nei giorni precedenti, e messo in una camera isolata con filtro dell'aria a partire da lunedì.
Le sue condizioni di salute non destano nessuna preoccupazione e se non fosse infettato dal coronavirus sarebbe già stato dimesso. Viene tenuto in isolamento per proteggere il resto della popolazione.
Quarantena e osservazione
Si sta lavorando, in collaborazione anche con le autorità italiane, per identificare tutte le persone con cui è venuto in contatto.
Come spiegato dal medico cantonale ticinese, Giorgio Merlani, chi, a partire da due giorni prima dell'emergere dei sintomi, è stato entro due metri dal paziente per più di 15 minuti verrà messo in quarantena per 14 giorni. Durante questo periodo le persone saranno tenute sotto osservazione. Nel caso dell'insorgere di sintomi verranno poi sottoposti alle analisi per verificare se siano stati infettati, caso in cui saranno messi in isolamento. Al momento sono 12 le camere di isolamento pronte in Ticino, che possono rapidamente essere portate a 24.
Il livello di rischio non cambia
Secondo le autorità di Berna il primo caso su territorio svizzero non cambia il rischio per la popolazione, che viene ancora considerato moderato, e la strategia non cambia. Non sono quindi previste restrizioni per eventi pubblici, scuole e ristoranti.