"Un incontro decisamente positivo", così ha giudicato il sindacalista dell’OCST Lorenzo Jelmini - ai microfoni della RSI - la riunione tenuta con i vertici di Darwin Airline dopo la notizia dello stesso vettore aereo ticinese di licenziare 60 collaboratori e di mantenere solo le rotte commercialmente sostenibili. Il provvedimento dell’azienda è stato annunciato venerdì, all’interno di un più vasto piano di ristrutturazione.
Jelmini afferma che c’è stata la disponibilità da parte della direzione a dialogare per chiarire alcune questioni sul tavolo come la possibile ricollocazione dei dipendenti, magari all’interno del gruppo Etihad o in altri ambiti . Si tratta di 30 unità di terra, impiegate a Lugano, precisa Jelmini, e 30 che lavorano sulle varie rotte anche se qusto ultimo dato rappresenta il massimo delle unità coinvolte, ma non si conosce il numero preciso.
I vertici di Darwin parlano di "nuovo modello di impresa" per il futuro, un piano che dovrà essere esaminato dall’UFAC, lo stesso ente da cui si aspetta un via libero definitivo all’ingresso di Ethiad nel capitale della compagnia ticinese.
Red.MM/CSI