Tornerà in aula il 23 aprile per il processo d’appello il 52enne condannato a 4 anni e mezzo di carcere dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver violentato l’ex compagna nel 2010.
I legali dell’uomo, nel primo processo, avevano chiesto la sua assoluzione, sostenendo che le accuse di violenza carnale erano state inventate da parte della vittima, descritta come una persona con problemi di dipendenza.
La Corte aveva invece giudicato credibile la versione della donna, ritenuta coerente e avvalorata dalle testimonianze di due vicine di casa, che hanno affermato di aver sentito il suono di botte.
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