
Long Covid, oltre 200 pazienti in Ticino, molti giovani
TG 20 di mercoledì 19.01.2022
Identikit del paziente Long Covid
In Ticino 200 i malati curati nei due ambulatori cantonali: il più giovane ha 14 anni, quasi tutti hanno meno di 65 anni e hanno avuto lievi sintomi iniziali
"Abbiamo avuto pazienti che devono scrivere sui post-it i propri pensieri perché hanno problemi di memoria, ma poi non si ricordano nemmeno di avere scritto il post-it stesso". Il Long Covid è una malattia che può creare problemi anche molto gravi. Lo sottolinea il dottor Gian Antonio Romano, responsabile dell'ambulatorio Long Covid della Carità di Locarno, uno dei due (con quello della Moncucco) dove in Ticino vengono curate le persone che, pur guarite dal Covid-19 e negative al tampone, continuano a manifestare conseguenze della malattia. "I sintomi sono stanchezza, mancanza di respiro, mal di testa, disturbi della memoria e anche assenza di gusto e olfatto. Possono durare sino ad un anno e provocare forti disagi anche psicologici come ansia e depressione".
"La maggior parte ha tra i 15 e 65 anni"
Al medico membro della rete Altea (il gruppo di esperti che si occupa della problematica a livello nazionale e che nei giorni scorsi ha lanciato l'idea di istituire un registro dei pazienti che soffrono di questa patologia) abbiamo chiesto chi siano le persone affette dal Long Covid in Ticino. "In tutto sono stati curati in un anno circa 200 pazienti. Il 25% dei pazienti alla Carità aveva meno di 45 anni, il 70% invece dai 46-65 anni. Sopra i 65 anni abbiamo avuto il restante 5%. Sono quindi persone che possiamo definire giovani e che non hanno avuto un decorso grave della malattia, ma solo pochi sintomi iniziali. Ad esempio, io ho visitato solo una persona che era stata intubata. Solo dopo hanno sviluppato un Long Covid".
Negli ultimi giorni i membri di Altea si sono trovati per fare il punto alla situazione, a quasi 2 anni dall'arrivo del coronavirus in Svizzera. "La situazione va ancora studiata a fondo e non va per nulla sottovalutata", sottolinea Gianantonio Romano. Anche perché con l'arrivo di Omicron i dubbi sono ancora maggiori. "Dobbiamo ancora studiare questa variante - che al momento sembra provocare malattie meno gravi - ma non sappiamo quale impatto potrà avere sul Long Covid", chiarisce il responsabile dell'ambulatorio Long Covid della Carità di Locarno.