
Le elezioni comunali a Lugano
Il Quotidiano di lunedì 22.03.2021
Il Polo sportivo divide
Il progetto, sul tavolo da anni, sarà oggetto di un referendum annunciato dal Movimento per il socialismo
La campagna elettorale luganese tocca temi di stretta attualità, ma è il Polo sportivo a far discutere maggiormente.
Un progetto milionario sul tavolo da oltre un decennio sul quale ultimamente sono sorti molti dubbi, tanto che il Movimento per il socialismo ha annunciato un referendum: si tratta di “un progetto sproporzionato” secondo il candidato MPS Oliviero Farinelli e la parola va lasciata quindi alla popolazione. Un referendum che nemmeno la Lega dei ticinesi vede di mal occhio: “È importante che i cittadini si possano esprimere su un progetto così grande” ha dichiarato Sabrina Aldi.
Qualche dubbio invece da parte liberal-radicale: per Giovanna Viscardi, candidata PLR, “è difficile immaginare di votare su un messaggio così omnicomprensivo. (…) Chi vorrebbe dire di no [a tutti gli aspetti] del polo sportivo?”. Dubbi anche dalla candidata del PPD Nadia Ghisolfi: “Questo progetto è pronto. Se si vanno a modificare delle cose rimarrebbe di nuovo fermo per altri 10 anni.”
A preoccupare sono anche i costi: un progetto faraonico incomprensibile, secondo Tamara Merlo (movimento Più donne) per una città che “pochi anni fa aveva chiuso i bagni pubblici e sospeso i corsi di nuoto per i bambini” per cercare di contenere le spese. Anche per Edoardo Cappelletti (candidato PS) “bisogna portare avanti il progetto accrescendo però il contributo da parte dei comuni limitrofi e del Cantone”.
Un’altra preoccupazione, infine, è il mix pubblico/privato. Giovanni Albertini (movimento Ticino e lavoro): “Bisogna trovare il giusto equilibrio: la Città non deve perdere e il privato non deve guadagnare”. La presenza dei privati rappresenta una criticità anche per Ivana Zeier (Sinistra alternativa): “La città di Lugano si troverà a dover pagare una rata leasing” a questi enti.
Il Quotidiano/mrj