Il VPOD non è soddisfatto
Per il sindacato le condizioni lavorative nei settori di sanità e socialità non sono attraenti
Il sindacato VPOD, alla vigilia della sua assemblea annuale, ha denunciato le condizioni di lavoro insoddisfacenti che vigono nei settori della sanità e della socialità (asili nido, case per anziani, cure a domicilio, scuole).
A farne le spese sono soprattutto le donne: il 10% delle impiegate degli asili nido, infatti, prende meno di 3'000 franchi al mese. Con questo tipo di salari e con contratti a ore, ha spiegato il segretario generale del sindacato Raoul Ghisletta “qui in Ticino non si vive. Ragione per la quale si va a cercare il personale in Italia”.
Per l’Unione sindacale svizzera è quindi prioritaria l’introduzione di contratti collettivi di lavoro per frenare la corsa al ribasso degli stipendi. “Una frustrazione per i giovani che si stanno formando nel settore e che non sono attirati dalle condizioni di lavoro attuali” prosegue Ghisletta.
Non stanno meglio nemmeno le cure a domicilio: da quando l’associazione SCuDo luganese ha disdetto il CCL, c’è stato un effetto a domino in tutto il cantone e sono attualmente oltre mille le persone che lavorano senza contratto. Il rischio, anche in questo caso, è che le condizioni peggiorino ulteriormente e che queste professioni perdano attrattività per i residenti, richiamando sempre più frontalierato.
CSI/Quot/mrj
Dal Quotidiano
- CSI 18.00 del 16/03/2015 - Il servizio di Daniela Giannini