Ci si prende abbastanza cura del personale di cura? La risposta è ancora no, in Ticino come nel resto della Svizzera. E così si torna a chiedere attenzione a chi di dovere: “In questo contesto direi la politica e le istituzioni sanitarie. – precisa Roberto Guggiari, membro del comitato dell’Associazione Svizzera Infermieri (ASI) sezione Ticino – Che trovino delle modalità per poter applicare, in modo concreto e senza appesantire troppo le finanze e le organizzazioni, le rivendicazioni che sono contenute nell’articolo costituzionale”
Un mese fa una Walk of care si è tenuta a Locarno. Oggi a Bellinzona, dove si è camminato fino in piazza Govermo, dove è arrivato un messaggio del direttore del dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa per esprimere vicinanza e sostegno a un settore dove la passione per il lavoro e i pazienti non basta più: “Sicuramente è una giornata importante per noi infermieri. – racconta Aleksander Malinov, infermiere formatore. Oggi è il 12 di maggio, quindi la giornata internazionale dell’infermiere, per cercare di dare sostegno all’iniziativa popolare votata lo scorso 28 novembre. Essere al lavoro per noi oggi è molto difficile, le condizioni di lavoro sono ancora troppo poco sostenute ed è per questo che scendiamo in piazza”.
“Sono allieva del primo anno e ho iniziato a marzo di quest’anno – racconta invece Arianna Tavoli, studentessa del Centro professionale sociosanitario infermieristico – Sono qui perché ci credo veramente, che noi infermieri possiamo fare la differenza”.
Obiettivo rendere la professione di infermiere di nuovo attrattiva in termini di retribuzione e ore di lavoro per tamponare l’emorragia di professionisti in questo settore.