La mascherina - da lunedì obbligatoria in tutti i luoghi chiusi frequentati dal pubblico - sembra non spaventare gli spettatori di teatri o musei. Il pubblico però sembra disertare i cinema (spesso in sala ci sono solo 3 o 4 spettatori.), ma questo è perché la programmazione è orfana di grandi produzioni internazionali.
"Non direi che è l'obbligo della mascherina ad allontanare la gente dalle sale - ha spiegato Luca Morandini, portavoce dei gestori delle sale ticinesi, ai microfoni della RSI - Ci sono spettatori che la indossavano già prima e non c'è un ostacolo in questo senso. A dimostrarlo c'è il fatto che due film statunitensi molto importanti hanno fatto i numeri che dovevano. Il nostro problema è la mancanza di film, un problema globale: mancano le pellicole francesi". "Non si sopravvive - prosegue Morandini - Al momento la situazione e molto complicata. Per noi è un periodo decisamente un po' da incubo".
Il pubblico non snobba il teatro
Discorso diverso per quel che riguarda il teatro. Poco o nulla è cambiato per il LAC, "sebbene le sale siano limitate al 60% - Come spiegato dal direttore del LAC Michel Gagnon, "il pubblico c'è, e abbiamo stabilito un preciso piano di protezione: non c'è aria condizionata, termoscanner all'entrata, disinfezione delle mani e obbligo della mascherina. Io ho ricevuto in merito molti feedback positivi in merito. Al LAC siamo sicuri".