Senza Credit Suisse, Lugano potrebbe finanziare il PSE
Il sindaco Foletti: "Bisognerà vedere se UBS è interessata all'operazione", ma "al momento non siamo preoccupati" e "c'è tempo fino al 2025"
C'è anche la Città di Lugano tra quanti seguono con attenzione gli sviluppi dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS: la seconda banca svizzera destinata a sparire dalla piazza, infatti, è coinvolta come investitrice nel progetto del Polo sportivo e degli eventi, accanto alla società HRS che ha ricevuto il mandato di realizzare l'opera. Al momento "non siamo preoccupati", ha affermato il sindaco Michele Foletti ai microfoni della RSI, ma bisognerà capire se l'acquirente del Credit Suisse "si impegnerà a portare avanti l'operazione". In ogni caso "c'è tempo fino al 2025 per decidere come finanziare l'operazione".
Cionondimeno, si studia già un'opzione alternativa, che potrebbe portare la Città a finanziare da sola le strutture sportive: "Stiamo facendo delle valutazioni, per capire se sul mercato dei capitali c'è la possibilità con un prestito obbligazionario o altro", spiega il sindaco.
Il Credit Suisse, ricorda però anche Foletti, oltre che del palazzetto dello sport (che poi il Comune riscatterebbe) "si impegnava a fare da promotore immobiliare" anche per strutture come le due torri che non sono "principalmente il compito della città di Lugano".
Il tema è finito anche al centro di un'interrogazione del Movimento per il socialismo.
- SEIDISERA DEL 20.03.2023: In bilico il sostegno a opere, eventi e associazioni
Per saperne di più: