Nel calcolo dell'imposta di circolazione a contare non è il numero di targa, ma le emissioni di CO2
Nel calcolo dell'imposta di circolazione a contare non è il numero di targa, ma le emissioni di CO2 (©Keystone/Ti-Press/Gabriele Putzu)

Targhe, nessun correttivo all'iniziativa

Il Consiglio di Stato ha ritirato le sue proposte sull'imposta di circolazione per le auto mancando una solida maggioranza in Parlamento

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L'imposta di circolazione nel 2023 in Ticino sarà calcolata così come previsto dall'iniziativa approvata lo scorso 30 ottobre dalla maggioranza dei votanti, con la formula 120 franchi per tutti più un importo legato alle emissioni sopra i 95 g/km e senza tenere conto del fatto che i veicoli più nuovi hanno valori di inquinamento più alti essendo cambiato il ciclo di omologazione. Il Consiglio di Stato ha reso noto mercoledì di aver deciso di ritirare i tre decreti legislativi urgenti che erano stati avanzati per sanare le lacune di natura tecnica presenti nella formula sottoposta al voto e evitare un impatto finanziario troppo elevato per le casse cantonali.

 

Preso atto dell'impossibilità di raggiungere "una solida maggioranza all’interno delle forze parlamentari a sostegno di una delle proposte presentate" il Governo ha concluso di procedere con il testo sottoposto al voto. Testo che, ribadisce la nota del Consiglio di Stato, "non tiene conto della differenziazione della formula in base al ciclo di omologazione dei veicoli e genererà per il 2023 (con la moratoria per i veicoli immatricolati prima del 2009) un gettito complessivo di 85,3 milioni di franchi".

 
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Il Quotidiano di martedì 29.11.2022

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