Si chiama Ai-Da ed è il primo robot umanoide artista. La sua creatività è custodita in un microchip. Il suo talento risiede in un algoritmo. Quello che regola e aziona il suo braccio robotico, capace di disegnare ciò che vede, grazie alle telecamere inserite negli occhi. È più di un robot, Ai-Da, una vera e propria pittrice, anzi la prima umanoide artista, capace con le sue opere di guadagnare quasi due milioni di franchi.
Le sue opere hanno già raggiunto quotazioni milionarie, e ora a Cambridge le è stata dedicata anche una retrospettiva. Per Aiden Meller, direttore della Barn Gallery, "si tratta di una nuova voce nel mercato dell’arte. La mostra - dice - è già esaurita, rappresenta un successo incredibile. Perché? Cosa sta accadendo? Pensiamo che il concetto di utilizzo delle nuove tecnologie sia lo specchio della discussione sul futuro dell’umanità, anticipa in un certo senso a ciò che saremo. Tutti gli artisti, in ogni epoca, avevano come scopo principale quello di riflettere la società in cui vivevano. Ai-Da riflette l’uso contemporaneo delle tecnologie. Il fine ultimo dell’arte, d’altronde, è farci pensare a chi siamo".
Il primo robot umanoide artista
Telegiornale 17.08.2019, 22:00