Cosa è il bitcoin? A prima vista la risposta potrebbe essere semplice: una moneta virtuale usata per acquistare beni e servizi in internet. Ma la definizione, però, non è così semplice. In Finlandia, per esempio, è considerata una “merce di scambio”, in Giappone “una cosa”, in Cina e India è vietato usarla, negli Stati Uniti invece il Senato l’ha definita “un’alternativa di pagamento legittima”.
Non c’è univocità di interpretazione e, quindi, rimane una sorta di oggetto misterioso. Un oggetto misterioso preso in esame e discusso mercoledì, durante un incontro organizzato dalla SUPSI. Tra gli ospiti della serata c’erano il giudice del Tribunale d’Appello ticinese Amos Pagnamenta , che ha sottolineato come in Svizzera il legislatore non ha ancora chiarito definitivamente cosa sia il bitcoin. Una questione di non poco conto che, di fatto, pone dei problemi nell’applicabilità di leggi come quella sull’antiriciclaggio.
Presenti, pure, l’economista Alfonso Tuor che, dal canto suo, ha sollevato non pochi dubbi sulla “cripto moneta” che potrebbe rivelarsi essere una “colossale truffa”, considerato che non è sorretta da nulla di concreto. ( Ascolta l’intervista integrale a lato)
Non solo, nel corso del dibattito sono emersi dubbi anche per quanto riguarda l’aspetto legale, legati per esempio all’anonimato delle transazioni e alla criminalità. Elementi che saranno decisivi quando gli Stati dovranno definire cosa sia e come sarà regolamentato il bitcoin.
Marzio Minoli
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Le considerazioni di Alfonso Tuor, al microfono di Marzio Minoli
RSI Info 13.03.2014, 11:53