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Cavaliere, presidente, leader. Pregiudicato.

La condanna di Berlusconi, svolta nella storia d'Italia? - di Roberto Antonini

Berlusconi si aggiusta la cravatta in attesa della sentenza (Keystone)
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Cavaliere, presidente, leader. Pregiudicato.

Laser 02.08.2013, 02:00





Dopo 7 ore di camera di consiglio la corte di cassazione italiana ha confermato la condanna a 4 anni, di cui 3 cancellati dall’indulto, a Silvio Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset. Una lunga vicenda durata più di dieci anni, che riguarda diritti cinematografici gonfiati e fondi occultati nelle società offshore e in Lussemburgo. Falso in bilancio e appropriazione indebita, gli altri due capi d’accusa iniziali, non sono più considerati, in quanto il governo Belrusconi, via parlamento, aveva fatto cadere questi reati. Per l’interdizione ai pubblici uffici, in appello erano stati chiesti 5 anni, invece la massima istanza giudiziaria ha rimandato l’incarto alla corte d’appello. Ma la sostanza è questa: Berlusoni è colpevole. È ormai e definitivamente un pregiudicato. Non andrà tuttavia in prigione, sarà agli arresti domiciliari ma potrà chiedere entro 30 giorni di svolgere dei lavori nei servizi sociali. Dei tanti processi in cui è o era indagato (dalla loggia P2 alla Lodo Mondadori, dai bilanci Finivest al processo Ruby), questo è il primo che arriva a una condanna defintiva per il Cavaliere. Cosa significa in termini storici per la Repubblica italiana questa decisione di giustizia? E cosa succederà ora a livello politico e istituzinale? Laser ne parla con Maurizio Viroli, docente di scienze politiche, insegnante all’USI e a Princeton, e Piero Ostellino, politologo e ex direttore del Corriere della Sera.

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