“In una parola, cerchiamo l’amore nell’amore”, scrive Eloisa ad Abelardo. La forza dell’amore. Quella forza vitale che - leggiamo nel Cantico dei Cantici - “non basterebbe l’acqua degli oceani a spegnere”, percorre come un filo rosso l’intera storia dell’arte occidentale . Per secoli, ispirandosi alla mitologia antica, pittura e scultura hanno celebrato il ‘trionfo dell’amore’ come allegoria, come simbolo, spesso come mezzo di elevazione dell’anima attraverso la bellezza; ma l’hanno anche immortalato nelle sue componenti esplicitamente e sensualmente erotiche. Poi l’hanno evidenziato nella sua naturalezza umana, e sono nate immagini che hanno creato scandalo, come “L’origine del mondo” di Courbet. Successivamente, la scoperta romantica di nessi inquietanti fra amore e morte e l’intuizione freudiana del potere dell’eros, hanno aperto nuovi orizzonti alla rappresentazione artistica dell’amore.
La storia dell’arte occidentale non esisterebbe senza la celebrazione dell’amore: Giovanna Riva ne ripercorrerà alcune tappe con Alessandro Scafi, docente di Iconologia e Iconografia all'Università di Bologna e di Medieval and Renaissance Cultural History presso il Warburg Institute di Londra.
Fra i suoi libri: Il paradiso in terra: Mappe del giardino dell'Eden (Mondadori, 2007)
Ti miro e mi innamoro
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