Plusvalore

Le esportazioni svizzere di merci tengono bene nonostante il super-franco

di Mauro Baranzini

  • 2 giugno 2015, 14:20
iStock_commercio.jpg
  • iStock

Plusvalore 02.06.15

Plusvalore 02.06.2015, 14:20

Lo scorso giovedì 28 maggio sono stati pubblicati i dati ufficiali sul commercio estero svizzero del mese di aprile di quest’anno, a tre mesi dall’improvvisa rivalutazione del franco svizzero del 15% circa sull’euro dello scorso 15 gennaio. Ovviamente gli effetti pieni di questi movimenti dei cambi per ora sono solo parziali, e quindi non si possono trarre conclusioni troppo affrettate. Purtuttavia qualche considerazione si può fare.

Intanto la stampa in generale ha gridato al lupo al lupo, e i commenti sono stati alquanto severi. Ma se andiamo a vedere le cifre nel dettaglio, possiamo vedere che la contrazione del commercio estero di beni (e non di servizi) è finora minima. In termini nominali, la contrazione delle esportazioni di beni, aggiustata per il numero dei giorni lavorativi, è stata del 4,4%. Ma in termini reali è stata solo del -0,6%, quindi molto contenuta. E per il livello di occupazione è il volume della produzione che conta, e non tanto il fatturato. Evidentemente i margini di guadagno delle imprese esportatrici ne soffrono, ma questo fa anche parte dei rischi associati con l’imprenditorialità; e una buona gestione dei profitti sul lungo termine dovrebbe permettere di assorbire colpi come questi. La disaggregazione dei dati mostra che è l’industria chimica e farmaceutica a soffrire maggiormente in questo caso; ma la mia sensazione è che sia un’industria solida che non sarà messa con le spalle al muro da questi avvenimenti. In effetti, è dal 1992 che la bilancia commerciale svizzera è passata da un cronico deficit di circa 10 miliardi di franchi annuali - normali per un paese sovrappopolato senza materie prime ed energetiche – a un attivo che in questo mese di aprile solo si attesta a quasi 3 miliardi di franchi. Intanto sempre in aprile le importazioni di beni in termini nominali sono diminuite del 7,3%, ma grazie alla forza del franco svizzero in termini reali sono aumentate dello 0,1%. Importiamo lo stesso quantitativo di merci di prima, ma con una spesa del 7-8% inferiore.

Quindi, non fasciamoci la testa prima di picchiarla; l’industria di esportazione svizzera sta tenendo bene; se caso la diminuzione dei margini di profitto richiederà alle imprese strategie di sopravvivenza. Ma sappiamo che nel lungo periodo risorgerà senz’altro. La storia della bilancia commerciale e dei servizi svizzeri dal 1970 ad adesso è una storia di successo. Nonostante un’enorme rivalutazione del nostro franco.

Ti potrebbe interessare