Gallery “Officium” - Jan Garbarek & The Hilliard Ensemble
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Una coproduzione RSI Rete Due – ECM Records
In collaborazione con il Comune di Bellinzona e il festival Cantar di Pietre 2014
"OFFICIUM”
JAN GARBAREK & THE HILLIARD ENSEMBLE
Jan Garbarek sassofoni
David James contratenore
Rogers Covey-Crump tenore
Steven Harrold tenore
Gordon Jones baritono
Si raccomanda la massima puntualità. Una volta iniziato il concerto non sarà ammessa l’entrata.
Grazie per la comprensione.
Frutto dell’intuizione del produttore Manfred Eicher, specialista in quest’ambito, Officium è uno dei più affascinanti esempi di incontro tra musiche apparentemente lontane, al tempo stesso uno dei progetti di maggiori successo dell’etichetta ECM: la polifonia rinascimentale con le magiche voci dell’Hilliard Ensemble che si unisce alle improvvisazioni del sassofono di Jan Garbarek.
Quando la formazione britannica e il jazzista norvegese si riunirono nel 1993 nel monastero di St. Gerold, sulle montagne austriache, per la registrazione del loro primo album, nessuno si sarebbe immaginato di certo che l’esperimento - con le improvvisazioni del sassofonista poste provocatoriamente nel contesto dell’Officium defunctorum del compositore spagnolo Cristóbal de Morales (sec. XVI) e di altri brani di musica antica - avrebbe avuto tale risonanza presso un vasto pubblico e un conseguente grande successo discografico. L’idea sulla carta sembrava infatti destinata a suscitare la perplessità, da una parte, dei custodi dell’autenticità della musica antica, dall’altra quella dei puristi del jazz. Al contrario Officium fu accolto trionfalmente da pubblico e critica, i protagonisti subito invitati ad esibirsi in tutte le maggiori chiese del mondo: fra queste i duomi di Berlino e Ulm, la cattedrale di St.Paul, St.John The Divine a New York, il Duomo di Siena e molte altre. All’album d’esordio seguirono Mnemosyne nel 1999 e Officium Novum nel 2010.
Nel quadro di questa che sarà la loro tournée d’addio, Garbarek e l’Hilliard Ensemble si esibiscono per la prima (ed ultima) volta nella Svizzera italiana: la sede scelta è la rinascimentale, in parte barocca, chiesa della Collegiata di Bellinzona.
Il sassofonista e compositore norvegese Jan Garbarek è sicuramente una delle voci più influenti e originali del jazz contemporaneo. Pur mantenendo un’eccezionale coerenza stilistica, la sua ricerca trascende il jazz e confluisce da tempo in un linguaggio musicale del tutto personale dal grande potere evocativo.
Nato nel 1947, alle radici della passione musicale di Garbarek ci sono John Coltrane, la new thing, Albert Ayler, Gato Barbieri. Da giovane lavora con George Russell, più tardi suona con Don Cherry. Nel 1969 è invitato a registrare per la ECM, appena fondata, e ne diventerà una delle bandiere: Afric Pepperbird proietta il giovane sassofonista nel panorama internazionale. A partire dagli anni Settanta sviluppa a poco a poco uno stile impalpabile e lunare, in cui risaltano l’uso di pause silenziose, di toni acuti e lunghe note sostenute. Il punto di svolta è l’album Triptikon (1972), in cui per la prima volta troviamo echi e reminiscenze della musica folk norvegese.
Oltre a quella con l’Hilliard Ensemble parecchie e fruttuose sono le collaborazioni del musicista norvegese. Alcune sono atipiche e coraggiose, come quella con Ustad Fateh Ali Khan e altri musicisti pachistani (Ragas and Sagas, 1990), altre avvengono con grandi nomi del jazz, ad esempio il lungo sodalizio con Keith Jarrett iniziato nel 1974. Da tempo si produce dal vivo con il suo Group, di cui abbiamo numerose testimonianze su disco.
Vedi anche: garbarek.com
Senza rivali per la formidabile reputazione sia nell’ambito della musica antica che di quella contemporanea, l’Hilliard Ensemble è uno dei maggiori gruppi di musica vocale da camera in attività.
Fondato nei primi anni ’70, deve il suo nome non tanto ad uno dei suoi membri originali – Paul Hillier, che ha lasciato la formazione alla fine degli anni ’80 - quanto al pittore elisabettiano Nicholas Hilliard, autore di pregiate miniature.
Dopo le prime prove discografiche per EMI, con programmi di musica medievale e rinascimentale, l’ensemble - che a seconda delle necessità si propone in formazione variabile, dal quartetto al sestetto - si è progressivamente avvicinato al repertorio contemporaneo.
Tra gli autori antichi frequentati ricordiamo Perotinus, Guillaume de Machault, Thomas Tallis, Orlando di Lasso, Gesualdo da Venosa, per arrivare fino a J.S.Bach.
Nel 1987, con la pubblicazione per ECM prima di Arbos, poi della Passione secondo Giovanni di Arvo Pärt, l’Hilliard Ensemble ha fatto il suo debutto nell’ambito della musica del nostro tempo. A ciò hanno fatto seguito le letture di musiche di altri autori contemporanei quali Alfred Schnittke, Wolfgang Rihm, Heiner Goebbels, Heinz Holliger, Gavin Bryars, Errki-Sven Tüür, Stephen Hartke (in collaborazione con Lorin Maazel).
Vedi anche: hilliardensemble.co.uk ; ecmrecords.com
Guarda: ”Officium Novum” dal vivo nella Chiesa di St. Michaelis di Amburgo, settembre 2010 - Il contratenore David James parla della collaborazione con Garbarek e momenti da un concerto - Brano da un concerto tenuto probabilmente a Vilnius, aprile 2011